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Dakar 2016, Botturi: “Voglio fare una gara da protagonista”

Qust'anno la Dakar è più incerta che mai, tra i piloti da tenere d'occhio c'è anche il nostro Alessandro Botturi, il portacolori Yamaha, vincitore del  Merzouga Rally 2015, è pronto e ha ammesso: “Voglio capire se sono un buon pilota o uno forte”
"Ho tutto per fare bene"
La Dakar 2016 è in cerca di un nuovo protagonista, dopo l'addio di Marc Coma. Gli occhi sono tutti puntati sullo spagnolo Joan Barreda, ma anche il nostro Alessandro Botturi è da tenere d'occhio e il team director Yamaha Alexander Kowalski ha dichiarato alla Gazzetta dello Sport: “Nessuno parla troppo di Alessandro Botturi, per noi invece sarà lui a fare la differenza. Alessandro sarà la sorpresa di questa Dakar. Per vincere la Dakar non basta la velocità, occorre essere un pilota completo. Alessandro è molto forte nella navigazione, ha fisico e determinazione da vendere, grazie al suo passato da rugbista professionista e conosce abbastanza bene la meccanica della moto. Da parte nostra abbiamo riprogettato completamente la moto per il secondo anno consecutivo. Siamo pronti”. Anche il gigante di Lumezzane è carico per questa Dakar e ha raccontato: “Yamaha mi ha dato fiducia e infatti sono stato l’unico pilota confermato dello scorso anno. È una formazione tutta francese, ma mi trovo molto bene. Sono contento di avere in squadra Helder Rodrigues, un pilota di grande esperienza che ha dato un contributo importantissimo allo sviluppo della moto. Io e Helder avremo la Yamaha 2016, Xavier de Soultrait e Adrien Van Beveren la versione dello scorso anno. All’inizio non ci saranno ordini di squadra. Ognuno farà la sua gara, poi vedremo...”. Alessandro avrà per le mani una moto nuova, la 450 Rally: “Yamaha ha riprogettato la moto da un foglio bianco, basti pensare che lo scorso anno avevamo un solo serbatoio, mentre adesso ne abbiamo quattro, due davanti, uno centrale e uno dietro. Con la nuova distribuzione dei pesi la moto ha guadagnato tantissimo in maneggevolezza, ma anche il motore ha molta coppia. Nel complesso è un pacchetto molto competitivo. La WR 450 F non ha la velocità di punta di una Honda, ma è una moto che ha raggiunto un ottimo compromesso. Un punto debole? Forse l’affidabilità, ma sono fiducioso perché abbiamo percorso molti chilometri”. Botturi quest'anno non ha lasciato nulla al caso: “Mi sono allenato tantissimo in moto. È difficile simulare lo sforzo estremo della Dakar, ma sono contento perché ho corso diverse gare e dopo aver vinto il Merzouga Rally a ottobre sono tornato ad allenarmi ancora una settimana nel deserto. Con la gara che si avvicina, cresce anche la tensione, ma stranamente mi sento calmo. Abbiamo tutto per fare bene. La Dakar non è una gara, è un’avventura. Occorre essere concentrati. Da casa non si riesce a immaginare lo sforzo fisico che richiede. Ogni volta ti domandi chi te l’ha fatto fare, ma poi il richiamo è irresistibile". Il percorso tra Argentina e Bolivia sarà duro come sempre: “Le tappe in Bolivia saranno sicuramente molto selettive. Lo scorso anno la speciale sul lago salato di Uyuni ha decretato la fine dell’avventura per molti piloti, me compreso. Ma non sono da sottovalutare neanche le torride temperature di Fiambalà e soprattutto la partenza con classifica mescolata tra moto, auto e camion. Mi aspetto delle speciali più navigate. Marc Coma non è mai stato un grande estimatore delle piste veloci. Cambierà anche la strategia di gara, così come i distacchi. Con i primi 10 piloti che partiranno ogni 3 minuti, e ogni 2 tra l’undicesimo e il ventesimo, occorrerà riprogettare anche la tattica di squadra”. “Bottu” è pronto per la grande sfida e alla vigilia ha detto: “È un anno importante. Voglio capire se sono un buon pilota o uno forte. Quest’anno ho la squadra e la moto per fare bene, non ci sono scusanti. Voglio fare una gara da protagonista!”. 


Aggiornamento: il prologo è stato sospeso a causa di un gave incidente, qui la news e il video dello schianto.
Qui il risultato del prologo.
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