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Dakar 2014, Marc Coma: “Quest'anno la sfida sarà più aperta che mai”

Marc Coma pilota KTM alla Dakar 2014 non era a Parigi, dove è stata presentata l'edizione 2014 della gara sudemericana, la squadra è in lutto per la tragica morte di Kurt Caselli alla Baja 1000. Lo spagnolo in un'intervista ha parlato della prossima sfida, secondo lui l'edizione 2014 coglie in pieno il vero spirito della Dakar
Coma c'è!
Alla presentazione ufficiale della Dakar 2014 Marc Coma, come tutto il team KTM non ha partecipato, la morte del compagno Kurt Cassel ha colpito profondamente tutti i componenti della squadra austriaca. Lo spagnolo, che l'hanno scorso ha dato forfait causa infortunio, però si sente pronto, questa Dakar inoltre ha una sapore "diverso": “La cosa più importante, un dettaglio che è stato trascurato, è la lunghezza delle tappe. Nel 2013 le tappe erano più corte e di conseguenza era più facile avere un ritmo alto. Quest'anno ci saranno più fattori da tenere in considerazione, gestire le gare, conservare le parti meccaniche quando dovrà essere fatto. Stare concentrati per 600 km è molto più difficile che farlo per 300. È importante che l'organizzazione abbia fatto questa riflessione: la Dakar dev'essere la gara più dura del mondo”. La settimana scorsa ha provato la nuova KTM 450 e ne è stato favorevolmente impressionato: “Abbiamo lavorato duramente e abbiamo una moto che ci dà della buone garanzie, con un grande potenziale. Su questo possiano stare tranquilli”. E su Honda che è presente ufficialmente per il secondo anno consecutivo: “Sappiamo il potenziale della Honda e il team che hanno composto. La sorpresa era stata l'anno scorso, che non sono stati competitivi”. L'anno scorso Marc Coma ha dovuto rinunciarte per un infortunio alla spalla, patito durante il Rally del Marocco, lui è pronto ma nonpensa che si ripeterà la sfida a due tra lui e il frwncese Cyril Despres che ha caratterizzato le passate edizioni “Quello che abbiamo visto negli ultimi dieci anni è cambiato. Sarà una competizione più aperta che mai. Già da tempo, neanche nel migliore dei miei sogni, potevo pensare di arrivare a questo. Lo prendo come se fosse un premio, divertendomi e lavorando con grande impegno”.
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