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Cosmo Bike, lo show è elettrico

La rassegna veronese ha evidenziato la crescita del comparto delle bici a pedalata assistita con l'esposizione di moltissime novità di interesse in tutti i comparti. Una vitalità del settore confermata dall'arrivo di importanti marchi stranieri in Italia e dal debutto di costruttori nazionali di prestigio. Migliora la qualità media delle e-bike e l'integrazione dei kit nel telaio
Al debutto nuovi sistemi elettrici
Le bici a pedalata assistita sono state tra le protagoniste indiscusse di Cosmo Bike Show, rassegna che ha attratto a Verona oltre 50.000 visitatori in quattro giorni. Presenti in numerosi stand, le due ruote elettriche hanno dominato alcuni spazi, come quello di Atala, azienda con una gamma 2016 costituita da oltre 70 modelli con la “scossa” considerando pure le e-bike firmate Whistle e Carraro.  Alla quantità è corrisposta la varietà delle proposte. Si sono visti modelli per tutti i gusti e per tutte le esigenze, e-bike economiche e altre con listini motociclistici, esemplari industriali e altri realizzati a mano come una volta. Cresce pure la diversità “meccanica” con nuovi kit a sfidare la leadership di Bosch con sistemi più o meno evoluti, come quelli di Ansmann osservati in più e-bike in posizione anteriore, centrale e posteriore. Sempre più presenti sono anche le bici elettriche pensate per viaggiare a 45 km/h, velocità disciplinata nell'Europa ciclistica che conta, ma da noi ancora ritenuta fuorilegge. Eppure modelli come la bici da corsa Haibike Xduro Race S Pro o la trekking Whistle Ubanspeed SL sarebbero apprezzate in Italia e potrebbero diventare un'ottima soluzione di mobilità alternativa. Come lo sono già le bici a pedalata assistita con limite a 25 km/h tanto da suscitare il crescente interesse da parte dei colossi stranieri. Dopo la svizzera Flyer approdata con una filiale tricolore a primavera, a Verona ha fatto il debutto nazionale la Reise&Muller, costruttore tedesco tra i più prestigiosi. Un segnale pure dell'aspettativa di un incremento della spesa per l'acquisto delle e-bike nel Bel Paese che attira i produttori nazionali  di cicli tradizionali di pregio come De Rosa con le Milanino già descritte. A approdare nel settore è anche la Basso che ha esposto a Cosmo Bike il prototipo di quello che potrebbe essere il suo primo modello con la “scossa”, la Vega. Una sportiva con telaio in alluminio con forcella e copri batterie in carbonio, materiale che potrebbe prendere il sopravvento nella forma definitiva “conquistando” gli altri tubi dell'e-bike. Equipaggiata con il kit Shimano Steps, ha cerchi da 27,5” e cambio Deore XT a 10 velocità. L'arrivo di modelli di alto di gamma sembra avere trainato tutto il settore, tanto che a Verona abbiamo notato un miglioramento qualitativo generale e la ricerca di soluzioni estetiche più attrattive perseguita soprattutto con l'integrazione del sistema elettrico nel telaio. Una tendenza visibile nella nostra breve rassegna dei modelli di ogni categoria visti in Veneto, mentre vi rimandiamo ad articoli specifici per una descrizione più ampia delle novità 2016 dei singoli costruttori. Tra le pieghevoli meritano una citazione tre modelli con prezzi compresi tra 1.000 e 1.250 euro di discreta qualità, la Montana N'odo con motore Ansmann anteriore, la XP I-Fold con batterie nel telaio e la SCH E-Star della Schiano, importatore della Mando Footloose. La più attrattiva, però, è la eLink di Tern, uno dei marchi più apprezzati tra le folding tradizionali e ora con un'efficiente elettrica con motore centrale e batterie dietro il tubo sella che assicurano 50 km di autonomia. Nel comparto cittadino le attrattive sono molte. Le più originali sono le e-bike di alcuni artigiani che meritano un articolo dedicato. Tra le italiane citiamo due Mi.Gi. per il listino competitivo, la Very, proposta da 650 euro con un telaio classico, freni V-Brake e cambio a 6 marce, e la Liberty con batterie integrate nel tubo obliquo e prezzo intorno ai 1.000 euro. Più curate nei dettagli sono la Cicli Elios Assist e la XP D9.1. La prima ha kit Shimano forcella ammortizzata e freni a disco a circuito idraulico, la seconda trazione anteriore, autonomia di 50 km conferita dalle batterie da 374 Wh e un insolito sistema di assistenza che miscela 3 programmi con 8 modalità. Per i marchi esteri menzioniamo delle e-bike di pregio come la Revo Diamond Wave Pro che fa parte della nuova gamma con motore Brose di BH Emotion. Dal design “pulito” grazie agli accumulatori interni da 500 Wh (105 km l'autonomia), ha cambio automatico NuVinci M360, cerchi a doppia camera da 28” e forcella ammortizzata. Tra le molte Reise&Muller interessanti, tutte equipaggiate con kit Bosch, scegliamo la Nevo con le varianti City e Touring per il design originale che sfrutta le batterie da 500 Wh come elemento distintivo. Per le trekking vi abbiamo già descritto la Benelli Navigator e la Brinke  Rushmore e ora ci limitiamo a segnalare due e-bike con sistema Shimano Steps, la Cicli Adriatica E1 e la World Dimension e.Phanton, nonché la Climb System Adda Bi-Powered con kit centrale Sunstar e doppio accumulatore per autonomie fino a 150 km. Fa meglio (fino a 205 km) con un'unica batterie integrata nel telaio da 612 Wh la Kalkhoff Integrale. Disponibile con quattro allestimenti (due hanno cambio interno a 8 o 11 velocità), ha il nuovo sistema Impulse Evo RS con motore nel mozzo dei pedali. Nel settore offroad l'elenco sarebbe infinito quindi ci limitiamo a ricordare l'essenziale. Tra le e-MTB spicca il debutto della Carraro con due modelli con motore Yamaha e batterie da 400 Wh per 140 km di assistenza, la “front” Y-Max e la “full” Y-Vor disponibile anche nella versione “S”. Stupisce pure la nuova gamma Fantic, la XC, che eredita dalle fat il sistema Brose e parte dei componenti proponendo per alcuni modelli una ciclistica inusuale con cerchi da 29” davanti e da 27,5” dietro. L'ultima e-MTB selezionata è la Focus Jarifa I 29, e-bike con ruote da 29”, freni a disco e cambio a 11 marce che sintetizza il rinnovo della gamma con le batterie integrate nel telaio e la nuova unità Improve Evo RS già citata per la Kalkhoff. Limite di quattro menzioni per le fat, ormai quasi in tutti i listini dei produttori di e-bike. La più ammirata è Ducati Scrambler realizzata da Italwin in omaggio all'omonima monocilindrica degli anni Sessanta del marchio bolognese con la quale condivide la trazione posteriore. Appariscente nel suo arancione vivace è pure la Meg Jumbo, modello con motore centrale Bafang installato sopra il mozzo dei pedali per evitare pericolosi urti nell'offraod estremo e con 9 modalità di assistenza alla pedalata. In futuro, almeno nelle dichiarazioni dei responsabili, potrebbe essere equipaggiata con forcella ammortizzata. Concludiamo con due “grasse” esagerate: l'Armony Campione Sport con unità da 500 W e velocità di 45 km/h da godersi solo nelle aree private e la BH Emotion Evo Big Foot Pro con trazione integrale fornita dal motore anteriore da 250 W e da quello posteriore da 350 W.
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