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Coronavirus, Fase 2 e sport: si potrà girare in moto?

Fase 2 coronavirus - Insieme alle industrie, dal 4 maggio riapriranno anche (alcuni) uffici e negozi, tra cui i concessionari e si potrà anche tornare a fare sport all’aria aperta, pur nel rispetto di alcune regole. E per la moto? Quando si potrà nuovamente calzare tuta e guanti per godersi un giro tra i cordoli? Facciamo il punto della situazione
Fase 2 e sport individuali
Con la Fase 2 il 4 maggio dovebbero arrivare anche le nuove regole che alleggeriranno il lockdown, nei prossimi giorni dovrebbero essere annunciate dal Governo. Da quello che si dovrebbero riaprire alcune attività commerciali ta cui i concessionari e ci potrebbe essere la possibilità di spostarsi liberamente (cioè senza l’autocertificazione e, quindi, i comprovati motivi) all'interno del comune di residenza. Si potrà anche tornare a praticare gli sport all’aperto, pur ovviamente nel rispetto di alcune regole, quali il distanziamento di due metri e il divieto di assembramento. Passeggiate e corsette, per esempio, saranno consentite anche distanti dalla propria abitazione: basterà non uscire in più di due adulti ed evitare di stazionare in un luogo, magari per fare degli esercizi, a meno che non si riesca a mantenere le distanze di sicurezza. Discorso analogo per la bicicletta: purché non in gruppo, i ciclisti potranno infatti tornare in sella anche per giri ben più lunghi di quello sotto casa (ma sempre all’interno della propria regione). 
E gli sport motociclistici? Ancora a marzo, lo ricordiamo, in ottemperanza alle prime disposizioni del Governo, la FMI aveva vietato gare e raduni, manifestazioni o competizioni sportive federali di ogni ordine e disciplina motociclistica sia a livello nazionale che territoriale, con delega ai comitati ed alle commissioni federali per la nuova programmazione di tutta l’attività sportiva. Allo stato attuale, in attesa cioè della firma del nuovo Dpcm sulla Fase 2, non è chiaro quando simili attività potranno riprendere. Tuttavia, in base alle prime indiscrezioni, insieme alla possibilità di praticare sport, sembra si potrà tornare anche nei centri sportivi delle società. Tra questi potrebbero rientrare anche piste (anche da cross) e circuiti: d’altra parte, quella motociclistica, è un’attività che, anche a livello sportivo, non prevede alcun contatto fisico, né tanto meno la necessità di utilizzare spazi comuni come gli spogliatoi.  Punto quest’ultimo che fa ben sperare chi impaziente di rimettersi casco e tuta per tornare tra i cordoli. Certo, bisognerà comunque disciplinare per esempio l’accesso ai paddock e l’entrare in pista, magari da scaglionare in base ai turni. Ancora da chiarire è anche la possibilità di prendere la moto per giri turistici: se la certificazione sarà obbligatoria per lo spostamento da una regione ad un’altra, potrebbe non esserlo per muoversi da comune a comune. Pertanto, seguendo la logica, rimanendo all’interno della propria regione di residenza, nulla sembrerebbe vietarci la possibilità di goderci un bel giretto in moto, non per fare la spesa o andare al lavoro, ma giusto per il gusto di farlo… Come già evidenziato, tuttavia, al momento non ci sono ancora certezze in merito: tutto dipende dal decreto che verrà firmato nei prossimi giorni
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