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Confronto naked - Kawasaki Z800 vs MV Agusta Brutale 800

A due soli giorni di distanza abbiamo potuto provare, sullo stesso percorso in Costa Azzurra, le nuove Kawasaki Z 800 e MV Agusta Brutale 800. Caratteri diversi ma prezzo (quasi) identico, l’italiana e la giapponese soddisfano “gusti” differenti. Vediamo quali sono i loro punti di forza

Due mondi che si incontrano

Fino all’anno scorso non ci saremmo mai potuti immaginare un confronto tra una naked MV e una Kawasaki. Se si escludono F4 e Ninja ZX-10R, infatti, gli unici modelli paragonabili erano la Z 1000 e Brutale 1090, due moto troppo diverse per prestazioni, dotazione tecnica e prezzo per essere confrontate. Le nuove Kawasaki  800 e MV Agusta Brutale 800, invece, complice l’aumento di prestazioni della prima e l’abbassamento di prezzo della seconda, sono abbastanza “vicine” per poter essere paragonate. A favorire il nostro “confronto” poi, ci si è messo anche il caso che ha voluto che Kawasaki e MV decidessero di far testare le moto alla stampa sullo stesso percorso e quasi negli stessi giorni.


Tradizionale la Z, più cattiva la Brutale

La cura "anabolizzante" a cui è stata sottoposta la Kawasaki Z 800 ha coinvolto diverse parti del motore come i pistoni che, nonostante il diametro maggiore, sono più leggeri che insieme ai cilindri in alluminio fanno risparmiare 1 kg sul peso complessivo. Rispetto alla Kawasaki Z 750 la cilindrata sale a 806 cm3, la potenza a 113 CV (più 7 rispetto alla Z 750) e la coppia a 8,5 kgm. Per lei nessuna diavoleria elettronica, ABS a parte. Il tricilindrico della MV Agusta Brutale 800 invece sulla carta paga pochi cm3 in meno rispetto al quattro cilindri giapponese ma in compenso sfodera ben 125 CV di potenza massima e 8,2 kgm di coppia. Come sulla Brutalina 675, anche la 800 ha una dotazione elettronica di tutto rispetto: quattro mappature della centralina (normal, sport, rain e una personalizzabile dal pilota) e il controllo di trazione regolabile su otto livelli. Manca però l'ormai indispensabile ABS che dovrebbe arrivare entro la fine del 2013.



La “Kawa” pesa di più

Il telaio della Kawasaki Z 800 è lo stesso elemento con struttura a diamante in acciaio montato sulla Z 750, rivisto però negli attacchi e nella rigidità per sopportare la maggiore potenza del motore. Cambia anche il forcellone, più lungo e il diametro dei dischi freni che sale a 310 mm (prima era 300).  Il peso complessivo sfiora i 230 kg in ordine di marcia, molto più leggera la MV Agusta Brutale 800 che tocca quota 175 kg (in ordine di marcia) merito del telaio più compatto (traliccio in acciaio e piastre in alluminio) e di un motore tra i più leggeri della categoria. Le sospensioni della Z 800, una Kayaba da 41 mm e un mono con serbatoio esterno separato, sono entrambe regolabili nel precarico e nell’estensione, quelle dell’MV prevedono una forcella Marzocchi da 43 mm e un mono Sachs entrambi regolabili in estensione, compressione e precarico. Tradizionali i freni della Z, pinze a 4 pistoncini, mentre MV monta una coppia di pinze ad attacco radiale della Brembo. Non troppo distanti i prezzi: 8.890 per la Kawa e 9.990 eur per la Brutale 800.




Come vanno

Abbiamo provato entrambe le moto tra le curve e i tornanti del Massiccio dell’Esterel, vicino Cannes in Costa Azzurra. Sulla stesse strade le differenze “filosofiche” dei due modelli appaiono ancora più evidenti e l’erogazione del motore è quella che più “segna” la distanza tra Kawasaki e MV. Se quella della giapponese è vigorosa e lineare, quasi elettrica, la MV Agusta Brutale 800 fin dai primi metri fa capire che “domarla” non sarà certo una passeggiata. Il gas, dopo una prima fase di ritardo nella risposta, produce una spinta fin da subito violenta e poco trattabile. I CV arrivano in maniera diretta, rendendo la naked italiana divertente, ma non certo una moto per chi è alle prime armi. Utile in questo senso la presenza del controllo di trazione che riduce il rischio di “esagerare” soprattutto in uscita di curva. La Kawasaki  Z 800, invece, pur con una bella iniezione di potenza in più rispetto alla Z 750 dà il suo meglio solo dove serve, cioè tra i 2000 e i 6000 giri, snocciolando i CV in maniera meglio gestibile. 


Modi diversi di vivere... le curve

Il diverso carattere del motore si riflette bene anche sull'efficacia dinamica delle due moto. La Kawasaki Z 800 ha una ciclistica di qualità, sospensioni tarate sul rigido ma comode per l’uso di tutti i giorni e un impianto frenante potente e ben modulabile. Nei tratti veloci è divertente da guidare, precisa nel seguire le traiettorie; nel misto stretto, invece, va guidata con più decisione, rispetto alla MV Agusta Brutale 800, paga pegno nei veloci cambi di direzione per via del peso e di misure ciclistiche differenti. La naked di Schiranna, invece, sullo stretto dà il meglio di sé: il peso contenuto e la ciclistica reattiva permettono di “divorare” le curve in maniera sempre precisa ed efficace. Le sospensioni sono tarate più sportivamente rispetto a quelle della Z 800, fattore che le dà un buon vantaggio quando “si spinge” ma che le inevitabilmente “pagare pegno” alla voce comfort. Ottimi i freni anche se meno “intuitivi” di quelli della verdona: davanti la potenza è tanta, dietro invece il posteriore tende a bloccare.


La scheda tecnica

  Brutale Z 800
Motore 3 cilindri 4 tempi  4 cilindri 4 tempi 
Cilindrata 798 806  
Raffreddamento a liquido a liquido 
Alimentazione a iniezione a iniezione 
Cambio  a 6 marce a 6 marce 
Potenza CV (kW)/giri  125 (92)/11600  113 (83)/10200 
Freno anteriore  a doppio disco  a doppio disco 
Freno posteriore  a disco  a disco 
Pneumatico ant.  120/70 – 17”  120/70 – 17” 
Pneumatico post.  180/55 – 17”  180/55 – 17” 
Altezza sella cm  81 83,4 
Peso kg  167 (a secco)  229 
Capacità serb. litri  16,6  17

 
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road71
Lun, 12/24/2012 - 13:02
MV ha un design superiore non si discute ma Kawasaki ha il pregio più importante l'affidabilità e la qualità costruttiva da primato. da ex. possessore MV posso confermare quanto dico e aggiungere che MV, si deve concentrare su nuovi progetti non tirare fuori dal cassetto motori che devono registrare le valvole ogni 12000 km, oltre ad avere una manutenzione da paura a 30000 km cambiare tutta una serie di componenti del mozzo che costano una follie e molto altro mi spiace ma le moto Italiane sono indietro 20 anni alle japan un saluto a tutti.
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46 Luca 58
Lun, 12/24/2012 - 15:40
Gli intervalli di manutenzione di Mv non sono quelli che ricordi tu, il nuovo propulsore ha subito le modifiche di cui parli, persino Ducati ha spostato gli interventi, se le italiane proponessero roba uguale ai Japponesi non venderebbero niente appunto perche in oriente lavorano meglio e a costi contenuti,se compri una moto Italiana compri qualcosa di diverso per il resto guarda le prime tre moto nella classifica vendite europee : 1: GS1200 2: Honda 700nx 3:Ducati Multistrada 1200 .. Il Jappone ci manda lo stesso prodotto da 20anni sempre piu annacquato, il mercato è stufo. In pista nessuna Japp regge il confronto con bmw1000rr, Aprilia RSV, 1199panigale.. per quanto riguarda l'affidabilità io sulla mia ho 24000km e non ho avuto problemi,i problemi li ha chi cerca di prendermi :-) Ciaooo! saluti..
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Alessandro Fal…
Lun, 12/24/2012 - 21:52
Il dato cruciale che distingue queste due moto non è il prezzo perchè è molto simile e la qualità è in entrambe le moto perchè come Kawasaki in giappone, MV Agusta in Italia ha sempre dato valore aggiunto ai suoi prodotti e anche se la dotazione tecnica non è al pari nelle due moto, esse sono cmq due naked divertenti e impegnative quando ci si mette sotto...il problema che attanaglia Mv Agusta e non Kawasaki è l'affidabilità...purtroppo Mv ha una brutta fama perchè molti modelli ( F4 del 2010 ad esempio) avevano grossi problemi di motore e di elettronica (F3 Ride by Wire )...staremo a vedere...è certo che i Giappo su questo campo la fanno da padroni...raramente ho sentito problemi di affidabilità su moto Giapponesi pari di quelle italiane...ma si sa che il progresso avanza...