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Condizioni Michael Schumacher, Jean Todt: "Guardo con lui le gare di F1"

“Michael non si arrende, continua a combattere ed è nelle migliori mani”. A raccontarlo è l’ex manager della Ferrari Jean Todt che, ricordando il fantastico decennio 1996 - 2006, s’è soffermato anche sulla profonda amicizia che lo lega al 7 volte campione del mondo
Forza Michael
A quasi sei anni dall’incidente sulle piste di Meribel, Michael Schumacher continua a lottare. Di lui e del suo stato di salute, data la richiesta di privacy fatta dai famigliari del campione, si hanno solo sporadiche notizie. Sappiamo, in ogni caso, che negli anni c'è stato qualche progresso, anche se la battaglia, come più volte testimoniato dagli stessi medici che lo hanno in cura, è ancora molto lunga. L’ultimo a raccontarci qualcosa dell’ex pilota Ferrari è stato l’amico Jean Todt che, ai microfoni di Radio Monte Carlo, ha detto: "Sono sempre molto cauto quando faccio queste dichiarazioni, ma è vero: ho guardato con lui nella sua casa in Svizzera le gare di Formula 1. Michael non si arrende, continua a combattere ed è nelle migliori mani”. L'ex ds della Ferrari e oggi presidente della Fia si è anche soffermato sul profondo rapporto d’amicizia istaurato in oltre 10 anni con Michael, con il quale ha condiviso la meravigliosa esperienza in Ferrari dal 1996 al 2006: “naturalmente - ha spiegato Todt - la nostra amicizia non può essere uguale a come era prima dell’incidente, dato che non c'è più la stessa comunicazione che avevamo prima. Ma Michael continua a lottare, e con lui la sua famiglia".
Il sette volte campione del mondo (due titoli conquistati con la Benetton nel 1994 e nel 1995 e cinque consecutivi con la Ferrari dal 2000 al 2004), continua a lottare e di certo le imprese del figlio Mick lo aiuteranno. Il ragazzo, seguendo le orme del padre, è impegnato con le monoposto nel Campionato di Formula 2 e fa parte della Ferrari Driver Academy. Recentemente ha anche portato sulla pista di Hockenheim, poco prima del via delle qualifiche del Gran Premio di Germania di Formula 1, la mitica F2004 di Michael: “È stato un sogno e un onore per me - ha spigato emozionato ai giornalisti - vedevo papà in tv vincere molte gare al volante di questa auto e devo ringraziare la Formula 1 e la Ferrari per avermi dato questa fantastica opportunità". 
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