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Autovelox, mai più installati per “fare cassa”

Il Consiglio di stato ha dichiarato legittima la rimozione di una postazione autovelox installata su un tratto di strada a basso tasso di incidentalità. La sentenza ribadisce che i sistemi autovelox vanno utilizzati solo se c'è un motivo di sicurezza e non perché le casse comunali piangono. Cambierà qualcosa nell'andazzo di molte amministrazioni pubbliche?
Una sentenza interessante...
Il "dubbio" che gli autovelox vengano installati per motivazioni legate squisitamente alle casse comunali, presto o tardi ha colpito ognuno di noi. Da oggi però, le cose potrebbero cambiare: una sentenza del Consiglio di Stato ha infatti sancito che l'installazione di un autovelox deve essere soggetta a seri motivi di sicurezza. Per farlo ha dichiarato legittimo il decreto di un prefetto che aveva ordinato la rimozione di una postazione autovelox in base al basso tasso d'incidentalità della strada su cui era installato. La sentenza 4321/14, dunque, ha stabilito che il Tar (in questo caso del Molise) non può accogliere il ricorso di un Comune in merito alla decisione del Prefetto di eliminare un velox installato per motivazioni economiche e non di sicurezza stradale. Una sentenza inedita che “obbliga” i comuni a utilizzare gli autovelox per lo scopo per cui sarebbero stati concepiti: solo ed esclusivamente su tratti di strade che presentano un effettivo rischio di sicurezza stradale. Ora, resta da capire se e come questa sentenza potrà avere effetto anche sulle altre strade italiane, troppo spesso “farcite” di velox inutili.
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