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Assicurazioni RC - Controlli elettronici inaffidabili: multe e sequestri anche se si è in regola

La digitalizzazione delle assicurazioni non procede come si sperava: il registro online, che dovrebbe raccogliere i dati di tutti gli assicurati, non è affidabile e ci sarebbero parecchi i casi di multe e sequestri effettuati dalla forze dell'ordine anche se le polizze erano in regola. Se n'è accorta l'IVASS che, con una circolare, ha rimesso in pista la cara vecchia carta 
La carta vale ancora...
La tanto strombazzata digitalizzazione del contrassegno RC, iniziata lo scorso 15 ottobre 2015, ha già mostrato qualche "problemino" di non poco conto. Questa rivoluzione avrebbe dovuto permettere alle forze dell’ordine (e successivamente anche agli apparecchi automatici, come Tutor e Autovelox) di verificare l'effettiva presenza di copertura del veicolo, collegandosi alla banca dati ministeriale e inserendo il numero di targa del veicolo controllato. Sembra però che non siano pochi i casi di multe "appioppate" perché risultavano inesistenti assicurazioni che invece erano valide. Se n'è accorta l'IVASS (l'Istituto di vigilanza sulla Assicurazioni) che ha diffuso una circolare "inquietante", nella quale afferma che il controllo digitale della copertura assicurativa non è infallibile, perché il database non sarebbe sempre aggiornato in tempo reale e non comprenderebbe, tra l'altro, proroghe superiori ai 15 giorni spesso concesse dalle compagnie. Quindi, nel caso di un’RC risultante scaduta o inesistente, prima di provvedere alla multa o all’eventuale sequestro del veicolo, la polizia è tenuta ad effettuare ulteriori indagini richiedendo i cari vecchi documenti cartacei (il certificato di assicurazione, che è obbligatorio avere sempre con sé), attestanti la regolarizzazione della polizza. Qualora i dati verificabili tramite il portale on-line risultassero non concordi con quelli indicati sul documento cartaceo, a prevalere sarà sempre la carta stampata, con buona pace della prevenzione delle truffe...

 
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