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Arc Vector, dopo i problemi la superbike elettrica è pronta

Il prototipo di questa moto particolarissima era già stato esposto a EICMA nel 2018, sono passati tre anni e parecchie vicissitudini ma sembra sia quasi pronta per entrare in produzione. È opera della britannica Arc Vehicles, si chiama Vector e viene definita una superbike elettrica dalle soluzioni avveniristiche.
Arrivare fin qui non è stato semplice per le vicende economiche che hanno portato l’azienda a una campagna di crowdfunding prima, poi gli investitori si sono ritirati e alla fine del 2019 Arc Vehicles è stata messa in amministrazione controllata. Ora però si riparte e l’obiettivo è cominciare a distribuire una versione aggiornata della Vector il prossimo anno. Bellissima, futuristica e costosissima: si parla di 90.000 sterline (circa 106.000 euro), cifra giustificata dal livello tecnico avanzatissimo. Mark Truman, fondatore e anima di Arc Vehicles, ha spinto l’innovazione fino a studiare una giacca tattile in grado di fornire un feedback fisico al pilota, e un casco che incorpora un display nella parte superiore. È stato lo stesso Truman a salvare l’azienda dall’amministrazione controllata riacquistando le risorse chiave del progetto nel 2020, e proseguendo nello sviluppo. Siamo a buon punto, come potete vedere nelle immagini della Vector priva di carrozzeria distribuite pochi giorni fa.
“La moto ora è pronta per la produzione – ha affermato Truman – e alcune Vector verranno inviate in Spagna nei prossimi mesi per essere omologate”.

Fibra di carbonio
Nelle immagini si può apprezzare l’architettura del telaio monoscocca in fibra di carbonio nel quale è ricavato anche il vano batteria; la tradizionale forcella è stata sostituita da una sospensione anteriore a due bracci oscillanti, con lo sterzo al centro del mozzo e il parafango portante collegato al manubrio da due braccetti; l’ammortizzatore è orizzontale, sul lato destro della moto, fissato direttamente al vano batteria, così come è fissato al vano batteria quello della sospensione posteriore. La trasmissione originariamente era a catena ed ora è diventata a cinghia, i freni Brembo saranno collegati a un sistema che permetterà di recuperare energia durante la decelerazione.
Per la prima versione veniva dichiarata una potenza di 133 CV, per questa edizione definitiva non è stato comunicato nulla a riguardo. L’alimentazione è fornita da una batteria a 399 volt che può venire ricaricata in soli 40 minuti impiegando un caricabatterie rapido. Vengono promesse un’autonomia di 436 chilometri, un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 3,2 secondi e una velocità massima di 200 km/h.
La posizione in sella di ogni moto verrà personalizzata in base alle misure del suo proprietario, impiegando staffe lavorate con macchine a controllo numerico per il manubrio e le pedane; la giacca e il casco high-tech verranno consegnati a corredo della moto.


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