Salta al contenuto principale

ANCMA, Conferenza unificata al Piano generale della mobilità ciclistica

Plauso di Confindustria ANCMA per il via libera dalla Conferenza unificata al Piano generale della mobilità ciclistica. Varata dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità, la misura mette in campo sostanziosi investimenti per la sicurezza dei ciclisti e lo sviluppo del turismo collegato alla bicicletta
Due ruote…a pedali
"Ci sono grande soddisfazione e riconoscenza per l’esito del lavoro corale portato avanti dalle associazioni, dal ministero e da ANCMA, perché questo documento pone basi solide per fare del nostro Paese una meta primaria per il cicloturismo in Europa e creare opportunità di sviluppo per tutta la filiera collegata all’accoglienza e alla bicicletta”. Così Confindustria ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori) che, per mezzo della nota diffusa in queste ore, ha positivamente commentato il via libera dalla Conferenza unificata al Piano generale della mobilità ciclistica. La misura, lo ricordiamo, è tra le principali varate dal ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili e prevede un finanziamento, già assegnato, pari a 943 milioni di euro, su un valore complessivo di 1,2 miliardi finalizzato allo sviluppo dell’intera filiera collegata alla bicicletta. Più nel dettaglio, la misura riguarda tanto la sicurezza dei ciclisti, - quindi miglioramento della segnaletica, creazione di uno spazio condiviso tra i diversi utenti della strada, creazione di percorsi ciclabili nei centri urbani e a livello extraurbano quanto lo sviluppo turistico dei territori, con ciclovie turistiche, con circa 400 milioni di investimenti negli anni 2022-2026 per realizzare almeno 1.235 di chilometri aggiuntivi ed effettuare opere di manutenzione straordinaria sulla rete esistente.
L’Italia – si legge ancora nella nota di ANCMA – può finalmente liberare tutto il suo potenziale. Al netto del grande lavoro culturale e di regia ancora da intraprendere, questo piano pone uno spartiacque strategico tra il passato e il futuro e segna quel passaggio da una logica di incentivi all’acquisto a una di incentivi all’utilizzo che anche l’industria di riferimento auspicava”.
Leggi altro su:
Aggiungi un commento