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Addio a Paul Rosche, il padre del 4 cilindri BMW da 1400 CV

Aveva 82 anni ed è scomparso il 15 novembre nella sua Monaco: Paul Rosche è considerato uno dei più grandi progettisti di Formula 1; suo, tra gli altri, il quattro cilindri in linea BMW turbo da 1400 CV che sulla Brabham BT52 guidata da Nelson Piquet vinse il campionato del mondo nel 1983
Un progettista rivoluzionario
È stato uno dei più grandi motoristi della storia sportiva delle 4 ruote, Paul Rosche, che un male incurabile ha strappato all’affetto dei cari l’altro ieri. Tedesco di Monaco, Rosche, dopo la laurea in ingegneria, si legò subito al marchio BMW, al quale restò fedele per 42 anni, fino al 1999, quando compì 65 anni. Suoi alcuni dei propulsori più famosi della casa delle due eliche. I primi motori da lui progettati equipaggiarono i Prototipi a telaio Lola guidati da Siffert e Hahne, ma le soddisfazioni arrivarono sia nel turismo sia in Formula 2 (l’Europeo degli anni 70), con Jean Pierre Jarier e la March, e in seguito con Patrick Depailler, Jacques Laffite, Bruno Giacomelli e Corrado Fabi. Fu Rosche che contribuì al passaggio in Formula 1 di BMW, che avvenne nel 1982: la conquista del titolo risale proprio all’anno seguente con il quattro cilindri turbo da 1.5 litri montato sulla Brabham BT52 progettata da Gordon Murray e guidata di Nelson Piquet. Quello è stato il motore più potente di sempre, in virtù anche di una benzina speciale. Da allora Rosche ha firmato molti motori che hanno contribuito ad accrescere il palmares BMW in varie categorie: come, per esempio, il 12 cilindri che trionfò nella 24 Ore di Le Mans del 1995 sulla McLaren F1 GTR, successo ripetuto nel 1999 con il BMW V12 LMR montato poi nel 2000 sulla Williams FW22 di Formula 1.

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