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46Works, come ti trasformo la Multistrada

All’Hot Rod Custom Show di Yokohama gli specialisti nipponici di 46Works hanno presentato questa bellissima special su base Multistrada DS. Quando il brutto anatroccolo diventa cigno…
Come ti trasformo la Multi
La prima Multistrada, quella disegnata da Pierre Terblanche e presentata nei primi anni del 2000 fu una moto che fece discutere: tanto efficace e gustosa in strada quanto “discutibile” dal punto di vista estetico. Troppe le particolarità che non andarono giù agli appassionati, a partire da quello “strano” parabrezza staccato dal resto del frontale che si muoveva in solido col manubrio. Una scelta voluta per ampliare l’angolo di sterzo della moto (vero problema delle ducati del periodo) ma che ha fatto comunque storcere il naso a molti. Forse in ricordo di quella moto, dei suoi innumerevoli pregi e di quei difetti sopra elencati, gli specialisti giapponesi di 46Works hanno deciso di presentare all’Hot Rod di Yokohama proprio una Multistrada 1100 completamente stravolta dal punto di vista estetico.
L’idea di partenza è stata quella di salvare quanto di buono ciclisticamente c’era nella Multistrada e offrirle, però, un’estetica più fascinosa, prendendo spunto sempre dal catalogo storico di Borgo Panigale. La scelta è caduta sulla Ducati 750 GT, moto dei primi anni 70 salita agli onori della storia per essere stata la prima a montare il celeberrimo “pompone”, vale a dire il bicilindrico a L che ha caratterizzato tutte le Ducati moderne fino a oggi.
Il lavoro è stato certosino e ha riguardato la posizione di guida, nuovi cerchi e gomme da 18”, un nuovo forcellone disegnato da zero e nuovi freni. Le sospensioni sono Öhlins, ma sfilate e colorate di nero. Parlando della carrozzeria, invece, del lavoro di Terblance non è rimasto nulla: nuovo il serbatoio, nuovo il telaio reggisella e tutti nuovi parafanghi e altri accessori. Qui sotto il video che mostra tutte le fasi di lavorazione.
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