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Yamaha e VR46, matrimonio in vista?

La squadra del nove volte campione del mondo sarebbe in trattativa avanzata con Yamaha per la fornitura delle M1 a partire dal prossimo anno. Le moto sarebbero le stesse degli ufficiali e Rossi potrebbe ripercorrere la storia illustre di Agostini e Roberts

Valentino Rossi e Yamaha: dopo 16 anni insieme in veste di pilota, per il 9 volte campione del mondo potrebbe esserci un nuovo “matrimonio” con Iwata, questa volta in veste di proprietario del team clienti dei giapponesi.


Una lunga corte

Tanto tuonò che piovve. Se davvero dovesse andare in porto il matrimonio tra VR46 e Yamaha, non si potrà certo dire che non se ne è parlato a lungo. Nonostante Iwata sia in uno dei momenti più complicati della sua storia in MotoGP, se non il peggiore in assoluto, la volontà delle due parti sembra essere arrivata vicina a un punto d'incontro.

Per Rossi il vantaggio sarebbe innanzitutto economico: Yamaha ha un tale bisogno di arrivare ad avere una seconda squadra a cui affidare le proprie moto, che sarebbe disposta a offrire uno “sconto generoso” per la fornitura delle M1. Quali? Quelle ufficiali, perché per il costruttore giapponese sarà fondamentale innanzitutto raccogliere dati, nell'ottica di arrivare a produrre una moto più competitiva.


Le prospettive del team

Ovviamente, accettare la corte di Yamaha significherebbe fare un passo indietro, almeno nell'immediato, sul fronte delle prestazioni. Ma è anche vero che con due Ducati in meno sulla griglia e una M1 di nuovo su livelli decenti, nel medio periodo si potrebbero raggiungere anche buoni risultati. Nello scorso weekend di gran premio, è stato chiesto a Fabio Quartararo un ragionamento sul secondo team, e la risposta è stata la seguente: “È vero che abbiamo parlato di una seconda squadra, però al momento non posso dire altro a riguardo”.


La storia si ripete

Yamaha ha avuto una lunga storia di team “privati” gestiti da grandi campioni, con moto che tra l'altro hanno quasi sempre avuto le migliori specifiche di evoluzione. Ne parliamo più approfonditamente in questo articolo. Qui basta ricordare che campioni del calibro di Giacomo Agostini e Kenny Roberts hanno vinto diversi mondiali con le moto di Iwata. Wayne Rainey tentò poi la medesima strada, senza però avere la stessa fortuna dei suoi illustri predecessori. Chissà che Valentino invece non riesca a centrare l'obiettivo?

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