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Promossi&Bocciati MotoGP: Martin, Bagnaia, Binder, gara spettacolo in Thailandia

I tre corrono gli ultimi giri con il coltello tra i denti, sfidandosi a suon di sorpassi e controsorpassi. Jorge compie il miracolo con una grande staccata su Brad, Pecco raccoglie la seconda posizione grazie alla penalizzazione del sudafricano

Jorge Martin vince un gran premio di Thailandia da infarto, con Binder e Bagnaia che le hanno provate tutte per impedirgli il successo, ma che alla fine si sono dovuti arrendere alla gara perfetta della spagnolo. Andiamo allora a rivedere Promossi&Bocciati del gran premio di Thailandia insieme al nostro Guido Sassi.

 

Chi piange, chi ride

Martinator ha colpito ancora. Lo sfidante di Bagnaia ha mostrato di essere capace di lasciarsi i propri errori alle spalle, tornando più forte di prima. Jorge ha dominato la Sprint e ha corso la gara lunga da vero campione: è partito bene e ha gestito la gomma con pista libera, ha risposto alla grande agli attacchi degli avversari, ha guidato oltre il limite nel finale. I punti di distacco da Bagnaia ora sono solo 13, il mondiale si deciderà in 3 weekend.

Binder e Bagnaia hanno poco da rimproverarsi: il sudafricano forse – ma forse- avrebbe potuto provare ad attaccare prima Jorge. Rimanere dietro non fa bene alle gomme, ma passare Martin oggi era quasi impossibile anche per uno staccatore come Brad. Pecco ha perso tempo e consumato gomma all'inizio: quando è tornato sulla coppia di testa aveva meno accelerazione degli avversari e non ha potuto portare un vero e proprio attacco.

Male le Aprilia: Vinales ha accompagnato i soliti proclami entusiastici della vigilia a un weekend a gambero. Oggi è sprofondato addirittura fuori dai punti. Espargarò ha conquistato un quinto posto di lacrime e sudore, ma è stato poi retrocesso in nona posizione per pressione irregolare delle gomme. Tutte le moto di Noale hanno accusato dei riscaldamenti eccessivi che hanno reso la guida molto difficoltosa, in un fine settimana da archiviare con un po' di amaro in bocca.

 

Oscar del sorpasso

Binder, Martin e Bagnaia sono stati tutti spettacolari da vedere e di certo non si sono persi in calcoli. Coraggiosissimo il sudafricano, che ha passato Jorge dove era quasi impensabile, ma lo spagnolo vince il premio di sorpasso del giorno per la manovra che gli ha permesso di fare sua la gara. Mancano solo due giri al termine e Martin decide di attaccare in fondo al rettilineo più lungo: “In uscita dalla 1 avevo visto che Binder aveva avuto un movimento sulla moto, sono riuscito a guadagnare bene in accelerazione, così ci ho provato”. Entrambi staccano fortissimo, lo spagnolo riesce a infilare la ruota davanti all'interno, Binder non può tenere la corda. Anche Martin va largo, ma ha il favore della traiettoria e mantiene la posizione per un giro e mezzo, nonostante le gomme siano finite e i due dietro lo incalzino in ogni modo. Bello il sorpasso, e buono per quanto ha portato in termini di vittoria della gara e recupero in campionato.

 

Data check

Fino al gran premio di Catalunya, Bagnaia aveva segnato la bellezza di 6 pole position in 11 gp. 2 vittorie e un secondo posto erano arrivati proprio al termine delle gare in cui era partito al palo, in altre 3 occasioni aveva vinto o era andato a podio nella Sprint prima di cadere in gara. Dopo Barcellona, a Pecco non è più riuscita la magia, ma soprattutto ha mancato la prima fila in un paio di occasioni (in Indonesia e proprio in Thailandia). A Mandalika la vittoria è arrivata comunque, qua a Buriram la rimonta lo ha portato fino al terzo posto, diventato poi secondo per la retrocessione di Binder causa superamento dei track limits.

Viceversa, Martin ha conquistato tutte le sue 4 pole position dopo Barcellona, in una ideale staffetta con Pecco. 3 delle sue 4 vittorie sono arrivate proprio partendo davanti a tutti, e sarebbe stato un en plein se Jorge non avesse gettato al vento il gran premio d'Australia per l'errata scelta della gomma.

Insomma, Martin è stato più bravo di Bagnaia a capitalizzare le partenze davanti a tutti, che nella MotoGP moderna sono un tesoro di inestimabile valore. Correre senza ricevere aria calda dagli avversari è fondamentale per preservare la gomma e conservarla al meglio per le fasi cruciali della gara, proprio come ha fatto oggi Jorge.

 

Meditate gente

KTM e Aprilia riescono saltuariamente a infilarsi in mezzo alle Ducati: Aprilia quest'anno ha vinto 2 gare lunghe, KTM nemmeno una, ma Binder ha portato a casa 2 Sprint e diversi podi. Il sudafricano ha affermato che la sua moto è migliorata nelle pista con curve di percorrenza, anche se forse – aggiungiamo noi- ha perso qualcosina in frenata e accelerazione. Come per Noale, anche per Mattighofen quel che sembra mancare è l'ultimo step. A volte per arrivarci serve un guizzo tecnico o umano, ma in entrambi i casi il mercato non ha portato chi potrebbe portare a guadagnare quell'ultimo decimo. Marquez è andato in Gresini, Quartararo è rimasto in Yamaha. Uno per KTM, l'altro per Aprilia sarebbero stati la ciliegina sulla torta a due progetti estremamente validi: purtroppo non accadrà, e l'ultimo decimo dovrà uscire dai computer degli ingegneri.

 

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