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Promossi&Bocciati MotoGP: Jorge Martin è il nuovo Sachsenking, Bagnaia battuto per 64 millesimi

Il pilota spagnolo vince un bel duello con il campione del mondo, cinque Ducati in top5 in Germania. Marquez si autodistrugge e dopo una miriade di incidenti tra prove e warm up decide di non correre. Yamaha non pervenuta, KTM lontane

Gran Premio di Germania che va in archivio con la vittoria di Jorge Martin per un niente su Pecco Bagnaia: la Ducati cala una manita di Desmosedici in top5 mentre Honda e Yamaha sprofondano. Andiamo a vedere Promossi&Bocciati del Sachsenring insieme al nostro Guido Sassi.

Chi piange, chi ride

Martinator è tornato: dopo un 2022 senza affermazioni, Jorge centra la sua seconda vittoria in MotoGP a quasi due anni di distanza dal successo conquistato nella sua stagione da rookie. L'anno scorso il mercato piloti lo ha distratto, ma ora lo spagnolo sembra tornato a esprimere il suo pieno potenziale.

Per il resto è molto più lunga la lista degli scontenti che quella dei piloti che escono dal Sachsenring con un sorriso: in testa al plotone dei piloti arrabbiati – e doloranti- c'è Marc Marquez. Il suo umore è sintetizzato dal dito medio mostrato alla telecamera quando ha rischiato l'ennesima caduta con la sua Honda nel corso delle libere. Dalle qualifiche in poi è andato a terra altre tre volte, e non ha nemmeno corso la gara. Marc è apparso molto nervoso e incapace di adeguarsi a quanto la moto gli può dare in questo momento: l'otto volte campione del mondo ha rimediato anche una frattura al pollice della mano destra. Lo rivedremo ad Assen, speriamo in uno stato d'animo più sereno.

Oscar del sorpasso

Non ce ne voglia Jorge Martin, staccatore folle e pilota capace di dare angoli impossibili di piega alla sua Ducati, ma nonostante la vittoria di oggi, il miglior sorpasso di giornata a nostro avviso è stato quello di Bagnaia. A 10 giri dal termine il campione del mondo ha pensato bene di sorpassare lo spagnolo all'esterno della Waterfall, la curva cieca da cui si scollina per scendere alla 12. Per chi non conoscesse bene il punto in questione, all'uscita della 11 le MotoGP sono in piega a destra in un difficile gioco di equilibri e la velocità è impressionante: nel momento in cui Pecco si è affiancato a Jorge il contachilometri in sovrimpressione in grafica segnava 278 chilometri orari, e Bagnaia era appena passato sul cordolo! Serve aggiungere altro?

Data check

Cinque Ducati in top5 in una gara lunga è un risultato davvero incredibile, eppure questa fino al 2022 era la pista dove solo Casey Stoner era riuscito a vincere con la moto di Borgo Panigale, ben 15 anni fa. Il dominio della moto italiana è ormai imbarazzante per gli avversari, e bastano un paio di dati a certificarlo: la prima moto concorrente al traguardo è stata la KTM di Jack Miller, in sesta posizione, a 11.9 secondi di distacco. Morbidelli, con la prima Yamaha, si è piazzato 12esimo a 22.9 secondi, girando solo 3 secondi più piano rispetto alla vittoria di Quartararo dell'anno scorso (tempi ottenuti con pista libera davanti). Insomma, è vero che Yamaha non è migliorata rispetto al recente passato, ma Ducati ha fatto un balzo in avanti incredibile, e anche KTM di secondi ne ha guadagnati ben 24 rispetto al 2022.

Meditate gente

Il mondiale è vestito di rosso Ducati, ma anche il bianco, il viola, il giallo e il nero sono colori ben rappresentati nella parte alta della classifica, secondo le livree di Prima Pramac e Mooney VR46. In particolare questo è il momento di Jorge Martin, che con soli 16 punti di distacco da Bagnaia si può dire tranquillamente in lotta per il titolo. Se lo spagnolo non vivrà uno dei suoi periodi autodistruttivi, da qui a fine anno ne vedremo delle belle. Johann Zarco non sembra invece poterlo impensierire: ha già quattro podi all'attivo nel 2023, ma da tre gare arriva sempre terzo: è costante ma gli manca lo spunto in qualifica. Marco Bezzecchi invece rimane in corsa per il titolo: i suoi punti di distanza sono 34, ma il mondiale è lungo e la costanza del Bez non va sottovalutata.

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