Salta al contenuto principale

Promossi&Bocciati MotoGP: disastro Quartararo, Bagnaia ne approfitta. Ora è in testa al mondiale (senza aiuti)

Il ducatista del team factory va a +14 sul francese grazie a un terzo posto meritatissimo. Martin, Miller e Bezzecchi hanno provato a vincere, ma ancora una volta è Pecco a spuntarla con la Desmosedici. Magia di Rins, Marquez è ufficialmente tornato al top
Il disastro di Quartararo, la freddezza di Bagnaia, il capolavoro di Rins: Phillip Island regala ancora una volta una gara indimenticabile. Riviviamola insieme al nostro Guido Sassi nel Promossi&Bocciati del gran premio d'Australia.

Chi piange, chi ride
In Australia i mondiali non si vincono, ma si possono perdere: lo ha detto Jeremy Burgess (ex capotecnico di Doohan e Valentino) e negli ultimi anni è andata così più volte. Fabio Quartararo rischia di  fare avverare ancora una volta la profezia, perché è caduto alla curva 2, in un punto inusuale, nella foga di un recupero impossibile sul gruppo di testa.
La gioia – molto contenuta peraltro- è tutta negli occhi di Bagnaia, che ha saputo “accontentarsi” di un terzo posto ed è andato così a +14 nel mondiale sul francese. È la prima volta che Pecco comanda la classifica e mancano due gare. Tempismo perfetto.
Domenica da ricordare anche per Alex Rins e Marc Marquez: il primo si è tolto la soddisfazione di una vittoria – forse l'ultima- con Suzuki, che a fine anno si ritirerà. Il secondo non saliva sul podio dal 2019 e ci ha messo tutta la fantasia e la grinta di cui è capace per strappare un risultato finalmente di prestigio.
Male le Aprilia: Aleix Espargarò era nel gruppo davanti ma non è riuscito a fare meglio che nono. Maverick Vinales invece ha fatto la classica gara del gambero ed è scomparso fuori dalla zona punti.

Oscar del sorpasso
Era il punto dove la GSX-RR andava più forte e Rins lo ha sfruttato al meglio: all'ultimo giro lo spagnolo ha infilato Bagnaia in ingresso di curva 2, ma soprattutto è riuscito a rimanere stretto e a chiudere il giro davanti a un Marquez da rimonta. Durante tutta la gara si era visto che la Suzuki era molto veloce nel primo tratto del tracciato, ma non è stato comunque semplice per Alex gestire le gomme e battagliare contro le velocissime Desmosedici. Quando c'è di mezzo Marquez, Alex dà qualcosa in più, e lo si è visto anche oggi.

Data check
Non è stata una gara veloce, il miglior giro lo ha marcato Johann Zarco in 1'29”622 a metà gara. Bagnaia non è mai sceso sotto il muro dell'1'30”, stessa cosa per Marquez. Le gomme non avrebbero retto, e così quasi tutti hanno gestito. Quartararo invece ha tentato l'impossibile e ha girato sul 30 basso già a inizio gara, per 6 giri consecutivi. Il suo best lap recita 1'30”019, ma sappiamo come è andata a finire. Bravo è stato Bagnaia a correre forte, ma senza esagerare; una freddezza che può essere stata propiziata da una superiorità tecnica, che Pecco però si è costruito nel fine settimana, con un set-up migliorato costantemente e tanto lavoro sui particolari.
La classifica ora dice che Fabio deve inseguire per la prima volta in stagione: non benissimo per chi ha raccolto solo 8 punti nelle ultime 4 gare, 47 dalla ripresa del campionato. Se il mondiale fosse iniziato in Olanda, El Diablo sarebbe tredicesimo, con un solo podio come miglior risultato. 4 vittorie, un secondo posto e 2 terzi con un solo ritiro è invece lo score di Bagnaia, che merita al cento per cento di trovarsi dov'è.

Meditate gente
Jorge Martin è partito a fionda e ha provato a scappare; Jack Miller ha rimontato, ha sorpassato Pecco e gli ha girato intorno fino a quando Alex Marquez non lo ha steso. Marco Bezzecchi ha tentato di avvicinarsi il più possibile a Bagnaia, ma perdeva troppo nella parte centrale della pista per portare un vero e proprio attacco che – parole sue- avrebbe provato assolutamente se fosse stato più vicino. Insomma, tutti questi presunti giochi di squadra interni a Ducati quali sarebbero? Tra l'altro, ancora una volta Bagnaia ha mostrato di essere il pilota più rapido e costante con la Desmosedici, alla faccia dei complottisti. Cosa si dovranno inventare ora per screditare Pecco?
Aggiungi un commento