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Petrucci: “Penso sempre alla Dakar. Ducati si sta avvicinando”

Dopo i primi quattro round disputati nel campionato MotoAmerica Superbike, Danilo Petrucci ha fatto un bilancio della sua esperienza oltreoceano, ha parlato anche di quello che gli ha lasciato la Dakar e dato il suo pronostico sulla MotoGP 
Il sogno americano
Danilo Petrucci a inizio 2022, una volta tornato a casa dalla Dakar, ha fatto le valigie per andare a correre nel campionato a stelle e strisce MotoAmerica Superbike. Dal punto di vista dei risultati tutto sta andando bene, oggi il ternano è al comando della classifica dopo i primi quattro round, ma non è tutto oro quel che luccica e al sito della Gazzetta dello Sport ha raccontato: “Mi avevano avvisato che in Motoamerica era un po’ complicato, ma non così tanto. L’America è un paese enorme, non c’è la nostra cultura delle corse. In Virginia ho trovato una pista dove avremmo potuto correre con le Ohvale, non con le Superbike, ha poco senso. L’ultima gara l’abbiamo fatta invece sul circuito di Motoamerica, bellissimo, lungo 6,5 chilometri su una pista disegnata tra le colline. Ma l’asfalto ha…25 anni. Non mi è mai capitato di vedere delle vere e proprie buche, punti in cui manca l’asfalto. Peccato, perché il campionato è bello, c’è molto pubblico e le varie categorie sono qualcosa a cui potrebbero pensare anche da noi per aumentare l’interesse. Però per me la sicurezza è fondamentale e correre in certe condizioni non dà troppo gusto”.

I nuovi infortuni rimediati e l'intenzione di partire di nuovo per la Dakar
Sono anche arrivati gli infortuni: “Dalla fine della MotoGP (novembre 2021) ho avuto due settimane di tregua, perché poi ai test a Dubai mi sono rotto il perone, che mi sono rotto di nuovo esattamente nello stesso punto tre settimane fa, oltre a mille altri infortuni. Diciamo che se finché correvo nel Mondiale ero sotto la media quanto a infortuni, ultimamente ho recuperato. Ma la cosa peggiore sono le scottature e le abrasioni che ho sulla coscia dopo la caduta in Virginia, sono sempre lì seduto tutto storto”. In mente però continua a riecheggiare il sogno Dakar: “Ormai ci penso ogni giorno. Non ho ancora programmato nulla, però me lo stanno chiedendo in tanti di tornarci. Prima devo ancora capire cosa farò l’anno prossimo, però magari con una Casa che non è concorrente della Ducati potrei rifarla, con più preparazione. Ci penso spesso a quelle due settimane, vincere una tappa è stato qualcosa di inaspettato e irripetibile. Sono stato bravo e fortunato, bravo a non mollare. Diciamo che quel giorno, stranamente, è andato tutto bene, perché gli altri…” Esiste l’opzione Ducati? “Si stanno iniziando ad avvicinare a quella gara, con Gigi (Dall’Igna, ndr) ho parlato molto, gli ripeto che serve un bel motore, anche se la cosa difficile da capire, è che alla Dakar vinci tenendo chiuso il gas”.

Il suo pronostico MotoGP
Infine ha commentato la stagione in corso della MotoGP: “Quartararo sta dimostrando di non avere grossi problemi, vincendo lo scorso Mondiale ha fatto uno scatto di testa, sarà difficile da battere”. In lizza ci sono anche due italiani: “Mi dispiace per Pecco (Bagnaia), a Barcellona è stato sfortunato. È molto bello anche quello che sta facendo Bastianini, costruisce le gare in un modo che non ti aspetti. Come velocità il più forte è Bagnaia, ma è stato sfortunato, in più il suo più grande avversario è stato quello di gestire a inizio anno la pressione di essere il gran favorito al titolo”.
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