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MotoGP Starting Grid: la pista dei campioni mette alla prova Bagnaia e Martin

A Phillip Island hanno vinto i grandissimi come Valentino Rossi, Casey Stoner e Marc Marquez, ma bisogna anche stare attenti a non cadere, come ha fatto Martin domenica scorsa. Il mondiale è ancora lungo, Bezzecchi deve continuare a stringere i denti

Una settimana dopo Mandalika, il motomondiale è pronto a tornare in pista a Phillip Island per il gran premio d'Australia. Andiamo a vedere le novità sulla griglia di partenza insieme al nostro Guido Sassi, in MotoGP Starting Grid.

Cosa succede

Non ci sarà un attimo di respiro in questo finale di stagione della MotoGP: la settimana scorsa si è corso in Indonesia, in questo weekend i piloti saranno impegnati in Australia e nel prossimo in Thailandia. A quel punto mancheranno “solo” 3 appuntamenti al termine della stagione, che sono calendarizzati dopo solo una settimana di pausa da questo primo trittico. Bisogna andare forte, ma anche evitare infortuni: il mondiale si gioca su una sottile linea di equilibrio, la stessa linea che la settimana scorsa è stata oltrepassata da Jorge Martin. Il pilota spagnolo fortunatamente non si è fatto male, ma comunque ha perso la testa del mondiale, un primato che ha conservato per appena 24 ore.

 

Che numeri

Da -3 a +7, per tornare a – 18: Martinator ha toccato con mano la vetta, risultato di una lunga rincorsa mondiale, ma è finito presto di nuovo al secondo posto. Non bisogna dimenticare che fino a quel momento stava dominando, ma anche Bagnaia era nelle stesse condizioni prima di Barcellona, quando sembrava che potesse fare quello che voleva con la Desmosedici. In Indonesia, Pecco ha raccolto i frutti degli errori altrui, ma non si può nemmeno dire con certezza che Martin gli sia superiore. Senza contare le Sprint, in questa stagione Bagnaia ha vinto quanto in quella scorsa, ma ha fatto più podi (4 contro 1) e più punti (226 contro 201). Insomma, il campione del mondo ha fatto un ulteriore step in avanti, e avrà tutte le occasioni per confermare la propria condizione.

 

La sfida

Il duello tra i due – a meno di clamorosi colpi di scena- andrà avanti perciò con ogni probabilità fino al termine del campionato o alla penultima gara, anche perché con 37 punti in palio per il vincitore di ogni weekend, i margini di recupero sono enormi. La vera sfida in questo momento è quella di Marco Bezzecchi, che ha un ritardo di 63 punti su Bagnaia e 45 su Martin: per lui rientrare è più difficile, se non altro perché ha una clavicola fratturata e per le prossime due gare dovrà ancora stringere i denti. Non che a Mandalika il Bez abbia corso sulla difensiva: un terzo e un quinto posto sono risultati da incorniciare, e Phillip Island ha frenate meno brusche, che potrebbero risultare meno difficili da digerire per il velocissimo convalescente.

 

Pista che vai...

Phillip Island è il sogno di ogni pilota, o per lo meno dei grandi campioni: 6 le vittorie in MotoGP per Valentino Rossi e Casey Stoner, 3 quelle di Marc Marquez, hanno messo la propria firma sull'albo d'oro anche Mick Doohan, Max Biaggi, Marco Melandri; in anni più recenti Cal Crutchlow, Maverick Vinales, Alex Rins. Bisogna avere coraggio per affrontare un tracciato da 180 chilometri orari di media, con curve velocissime, raffiche di vento e un paio di discese dove non è facile fermare la moto. Attenzione alla pioggia: le previsioni non sono ottimali per il weekend e correre in Australia con il brutto tempo vuol dire non solo prendere acqua, ma anche patire il freddo e fare fatica a tenere in temperatura le gomme. “A Phillip Island non si può vincere un mondiale, ma lo si può perdere”. Lo aveva detto Jeremy Burgess, storico capo tecnico di Doohan e Rossi, molti anni fa, ma è una frase sempre valida.

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