Salta al contenuto principale

MotoGP Starting Grid: Austin, sulla pista di Marquez riprende la corsa al mondiale

Dopo l'incidente di Portimao, Marc e Bagnaia si ritroveranno a lottare uno contro l'altro sul Circuito delle Americhe, mentre Jorge Martin proverà a incrementare il vantaggio in campionato

Dopo Qatar e Portogallo, la MotoGP fa tappa in Texas: ad Austin, su una delle piste preferite di Marc Marquez, il mondiale riparte dalla sfida tra il #93 e Bagnaia, con Martin che nel frattempo fa le prove di fuga mondiale. Andiamo allora a vedere le novità sulla griglia di partenza in MotoGP Starting Grid.


Ultime notizie

Fabio Quartararo ha prolungato il suo accordo con Yamaha, mettendo così a tacere ogni speculazione sul suo futuro: Aprilia e Honda dovranno cercare altrove il proprio top rider, perché El Diablo sarà il punto di riferimento per Iwata fino al termine del 2026.

La notizia del prolungamento ha colto di sorpresa più di un osservatore, perché il francese continua a lamentarsi delle prestazioni della M1, nonostante la dirigenza abbia investito molto in termini di competenze tecniche acquisite. Il prossimo passo sarà avere una squadra clienti in aggiunta al team factory, e a quanto pare ci sono trattative in campo con più team. Per adesso Fabio si gode la prospettiva di 12 milioni a stagione che lo porteranno a essere il pilota più pagato della griglia: prenderà tre volte tanto rispetto a quanto gli avrebbe offerto Noale, e con 25 anni all'anagrafe deve avere pensato che di tempo per vincere ce n'è e ce ne sarà.


Che numeri

4 volte sul podio in 4 gare, tra lunghe e Sprint: dopo 2 weekend in calendario, Jorge Martin è l'unico pilota ad avere sempre festeggiato dopo la bandiera a scacchi. Ha 60 punti in classifica: primo nella Sprint di Lusail e terzo la domenica, terzo nella Sprint di Portimao e primo nel gran premio. I punti di vantaggio su Binder sono 18, 21 su Bastianini, 23 su Bagnaia, 32 su Acosta e 33 su Marquez. Più o meno il nome di chi correrà per il titolo dovrebbe venire fuori da questa rosa, e il buon Jorge si sta rivelando un formidabile slalomista tra le insidie del mondiale, almeno fino ad adesso.


La sfida

Sarà anche il più indietro nella classifica iridata tra quelli che puntano al titolo, ma Marc Marquez ad Austin è il riferimento un po' per tutti: ha vinto 7 delle 10 edizioni della gara che si sono tenute sulla pista americana; di queste 10 una volta è caduto senza responsabilità (problema tecnico) e in un'altra occasione non ha preso il via della gara. Alex Rins è l'unico altro plurivincitore ad Austin; per il resto nel 2022 è stato Bastianini a imporsi d'autorità, mentre l'anno scorso Bagnaia si è affermato nella Sprint ed è caduto quando era in testa al gran premio. Vincere ad Austin avrebbe una forte valenza anche simbolica: dovesse riuscirci Marquez, sarebbe il suo primo successo in Ducati, per giunta dopo l'incidente di Portimao. Ce la facesse uno dei suoi avversari ducatisti, avrebbe un po' il significato della detronizzazione del vecchio re.


Pista che vai

Il COTA è una pista nata come patchwork di diversi circuiti: per esempio il “biscione” è la riproduzione delle Maggotts-Becketts-Chapel di Silverstone. Il rettilineo di partenza presenta una salita con una pendenza di 41 metri, l'allungo dalla parte opposta del tracciato invece misura ben 1.2 chilometri. Spesso l'asfalto non è dei migliori, come da tradizione americana, con l'aggravio che al circuito delle Americhe ci corre anche la Formula 1, che ha la tendenza ad arricciare il bitume in prossimità dei punti di frenata. Le gare ad Austin sono estenuanti per il fisico dei piloti, con curve molto demanding e frenate importanti. Sorpassi e incidenti non sono mai mancati, e anche quest'anno c'è da attendersi battaglia vera.


 

Aggiungi un commento