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MotoGP, Jorge Lorenzo ha vinto contro il fisco spagnolo e ammette: "Nessuno mi restituirà le notti insonni"

MotoGP news – Dopo cinque anni è termonata la vicenda legale che opponeva Jorge Lorenzo al fisco spagnolo. Il maiorchino, tramite legali, ha potuto dimostrare che realmente la sua residenza era in Svizzera e ha ammesso la lunga sofferenza provata per questa delicata controversia

La fine di un incubo
È capitato che diversi piloti e sportivi siano stati indagati per comportamenti fiscali sospetti, e tra questi c’è stato, fino a poco tempo fa, anche Jorge Lorenzo. Cinque volte campione del mondo in pista, il maiorchino ora ha vinto una delicata battaglia fiscale contro Hacienda, l'Agenzia delle Entrate spagnola. La questione riguardava la reale residenza del campione spagnono con il maiorchino e i suoi legali ha sempre dichiarato di aver vissuto a Lugano, in Svizzera, negli anni contestati.

La lettera aperta dell'ex pilota
A raccontare tutta la questione è stato lo stesso Lorenzo, scrivendo attraverso i social: “Ho sofferto molto in questi cinque anni e mezzo. Da professionista ho sempre cercato di rimanere concentrato sulle gare isolandomi dalle voci che giravano. Ma devo ammettere che la pressione e l'angoscia che mi ha causato questa ingiusta e contorta persecuzione del fisco spagnolo hanno finito per condizionare la mia vita personale e professionale. Mi hanno sconfitto emotivamente. Cosa che non è successa agli altri miei avversari in pista”.
Il cinque volte iridato ha spiegato: “Un anno e mezzo fa, a fine giugno 2021, quando mi ero già ritirato dalle competizioni, vedevo finalmente la luce. Il Tribunale Amministrativo Economico Centrale ha dato ragione al mio avvocato per quanto riguarda gli anni 2013, 2014 e 2015. Una vittoria schiacciante ha annullato le transazioni che mi erano state impropriamente emesse. E naturalmente mi hanno restituito i soldi che avevo anticipato. Ora, non c'è mai stato alcun tipo di riparazione per i danni causati. Nessun risarcimento danni. Non ci sono state scuse, pubbliche o private, lettere o telefonate. Niente. Appena un mese fa, una nuova pronuncia, questa volta del Tribunale Amministrativo Economico Regionale della Catalogna, mi ha dato nuovamente ragione sull’anno 2016. Sono fiducioso che questo incubo finirà così.
Le tasse sono necessarie e se il denaro è ben gestito dall'amministrazione (cosa che non sempre accade), contribuire è motivo di orgoglio. Ma ciò che è anche innegabile è che le tasse devono essere pagate dove si vive. Il fisco spagnolo ha iniziato una caccia alle streghe e pensava di aver trovato un capro espiatorio. Si sbagliavano. Certo, nessuno mi restituirà le notti insonni o quella tranquillità di cui avevo bisogno per concentrarmi sull’attività in pista”.

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