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MotoGP interviste - Loris Reggiani: “A Ducati per vincere manca Marquez”

Alla vigilia del GP di Assen, abbiamo fatto una chiaccherata con Loris Reggiani per fare il punto della stagione: dal "botto" di Jorge Lorenzo in Catalunya al dominio di Marc Marquez, da quello che manca a Ducati a Valentino Rossi che, forse, non è più quello di una volta
"Solo un giovane può battere Marquez"
Un terzo della stagione MotoGP è già in archivio e in vista del classico GP d'Olanda, la nostra Serena Zunino ha fatto quattro chiacchiere con Loris Reggiani. L’ex pilota e ora commentatore TV ha fatto con noi il punto della situazione, partendo proprio dalla caduta multipla innescata da Lorenzo al Gran Premio di Catalogna che ha spianato la strada a Marquez, delle difficoltà di Valentino Rossi e del ritardo di Ducati in campionato.

Come commenti il filotto innescato da Lorenzo al Gran Premio di Catalogna?
Sono incidenti di gara, ma nelle prime fasi non dovrebbero succedere. Non si vince una gara nei primi giri, sarebbe più giustificabile se succedesse a un esordiente o a uno come Lorenzo che è partito male e deve recuperare per forza nei primi giri. Se sei già con i primi però non può succedere a un cinque volte campione del mondo. In quel momento lui era un po’ sopra le righe.

Secondo te doveva essere penalizzato?
Io quelle penalizzazione non le ho mai capite. Se le dai a un pilota però la devi dare anche ad un altro che fa la stessa cosa. Quello che non mi va già sono i due pesi e le due misure.

Ora abbiamo un Marquez leader con 37 punti di vantaggio su Dovizioso.
Questa è un po’ la natura delle cose di questi anni. Se prima c’era la possibilità di contrastarlo un po’, ora meno. Il dispiacere è questo: Marquez già vince di suo, se poi lo aiutiamo anche in questi modi allora finisce tutto troppo presto.

Vedi già il titolo assegnato a Marquez nel 2019?
Sì sì, anche se spero non sia così.

Come commenti la crisi di Valentino Rossi in Yamaha?
Continuo a pensare, purtroppo, che stia invecchiando. Il fatto che al Mugello non sia riuscito a trovare la quadra, quando solo lo scorso anno aveva fatto faville, mi fa pensare che non sia più quel pilota che guidava sopra i problemi tutte le domeniche. Lui non ha mai avuto grossi problemi, almeno in gara. È sempre stato un animale da gara. Per mia esperienza personale ho visto che la prima cosa che perde un pilota che invecchia è la capacità di guidare sopra i problemi. Resta la velocità altissima quando la moto è perfetta, ma in 19 gare potrà capitare solo un paio di volte questa situazione. Marquez lo sa fare benissimo e Valentino lo sapeva fare benissimo tempo fa.

A Barcellona è salito sul podio Quartararo, cosa ne pensi?
In gara da lui e da Rins mi aspettavo di più, visto il passo avuto nelle prove. È un grandissimo talento, ma penso di lui quello che pensavo di Zarco al suo primo anno in Yamaha. Se all’epoca ero convintissimo che Zarco sarebbe diventato un campione, vista la strada che ha fatto lui, ora sono più cauto. È evidente che Yamaha per gli esordienti è una moto molto amichevole

Cosa sta succedendo a Lorenzo in Honda?
Io ho una mia teoria. Credo che dopo il grande successo avuto in Yamaha si sia, piano piano, sopravvalutato. Ha lavorato tanto sull’aspetto psicologico, e da come si comporta mi sembra si stia sopravvalutando troppo e di conseguenza stia sottovalutando gli avversari. Questo è deleterio, perché poi quando in pista prendi una bastonata questa ti toglie delle certezze e ti destabilizza. Credo che da due o tre anni a questa parte non trovi l’equilibrio giusto e che non sappia cosa fare. È una persona molto strana, è uno dei pochissimi piloti che riesce a passare in un attimo da chiudere 14esimo a vincere.

Cosa manca a Ducati per lottare per il titolo?
A Ducati e a tutte le altre case costruttrici manca Marquez. Di Marquez ce n’è uno solo, chi ce l’ha se lo tiene e chi ce l’ha vince. Alla Ducati non manca niente. Il pilota più forte dopo Marquez in questo momento è Dovizioso, e ce l’ha. Ha provato a prenderne uno più forte (Lorenzo) e l’ha tenuto due anni. In questi tempi di motociclismo con differenze così piccole, bisogna essere talmente a posto con tutto che non bastano due anni di adattamento. Forse solo Marquez potrebbe adattarsi rapidamente a una moto che non è la sua. Quindi bisogna fare un investimento di almeno quattro anni. Forse qualcuno dei giovani potrà battere Marquez.
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