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MotoGP Austin, piloti in coro: "Troppe buche, così è pericoloso"

Il tracciato texano è in pessime condizioni e durante libere tutti si sono trovati in difficoltà. Marquez: "Negli Stati Uniti è sempre difficile ma così siamo al limite". Rossi: "Non si riesce a guidare come si dovrebbe". Mir: "Se anche l'anno prossimo sarà così non correremo"
È un coro unanime quello che si solleva dai piloti della MotoGP presenti ad Austin per il gp delle Americhe: una pista con tutte queste buche non si è mai vista e ci si trova al limite del praticabile. Pericoloso e limitante, il circuito del COTA in queste condizioni perde gran parte del suo fascino. "Colpa" della Formula 1, che arriccia l'asfalto, ma anche dei mancati interventi e di un suolo che è poco consistente. Il risultato è un rodeo che non piace a nessuno.

Lo dicono tutti
Se a lamentarsi per primo è il dominatore di Austin, l’uomo che ha vinto 6 gare su 7 in Texas, non si può certo dire che il commento sia forzato dalla convenienza. Marc Marquez è stato franco: “E' vero che in America le piste sono spesso in queste condizioni. Mi ricordo Laguna Seca, o Indianapolis, per cui in un certo senso ci siamo abituati. Ma così le buche sono davvero tante. E’ un peccato perché sarebbe un tracciato bellissimo”.
Non la pensa diversamente nemmeno Valentino Rossi: “Sì è vero, negli Stati Uniti ci si trova spesso a correre in condizioni che sono diverse dalle piste europee, ma così è davvero difficile guidare. Non riesci ad andare forte, non puoi fare le traiettorie giuste. Noi avevamo segnalato già due anni fa che era necessario un intervento, ma a parte un paio di curve la situazione non è migliorata”.

Pericolo reale
Alex Rins lo dice: “Così è pericoloso, in curva 10 le gomme non toccano a terra”. Gli fa eco Pecco Bagnaia: “Non ti senti sicuro in queste condizioni, pensi a non andare a terra invece che a essere veloce. E se cadi puoi rimanere in pista”. Jorge Martin azzecca la metafora: “Sembra di fare motocross” e Andrea Dovizioso lo segue, buttandola in ridere: “Tutto l’allenamento fatto con il cross quest’anno mi tornerà utile”. Joan Mir tira le somme: “Ne parleremo in safety commission, ma se non riasfalteranno la pista, l’anno prossimo ci rifiuteremo di correre. Così non è accettabile”.
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