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MotoGP 2022, Tardozzi: “Non so perché Ducati viene sempre accusata”

MotoGP news – Primo giorno di prove libere del nuovo anno e prima polemica in cui la Casa di Borgo Panigale è nel mirino. La questione è il motore usato da Pecco Bagnaia e il team manager Davide Tardozzi ha prontamente trattato dell’argomento
Il motore nel mirino
Nel paddock del circuito di Losail, in Qatar, dove oggi è ufficialmente cominciata la stagione 2022 con il primo venerdì di prove libere, è rimbalzata una voce secondo cui, come riporta il sito motogp.com “il piemontese avrebbe chiesto di tornare al motore 2021 invece di quello preparato per il 2022”. Il soggetto è Pecco Bagnaia e il team manager della squadra ufficiale Ducati Davide Tardozzi ha commentato: “Non so perché la gente parli sempre della Ducati, accusando e biasimando. Pecco non ha detto che il motore 2022 sia sbagliato e che volesse quello del 2021”.

La spiegazione di cos'è successo
Il dirigente italiano ha spiegato nel dettaglio: “Questa è s******* perché diamo a Pecco una specifica diversa, abbiamo la possibilità di gestire il motore orientandolo verso lo stile di guida del pilota e questo motore è vicino allo stile di Pecco e di Jack. Gli altri piloti erano felici con una specifica diversa, questo è quanto successo”. E ha poi aggiunto: “Sappiamo di un altro costruttore che a Sepang ha portato tre specifiche diverse. Perché nessuno va e chiedere a questa casa 'Quale usa Marc Marquez o un altro pilota?"

"Sarà un campionato divertente"
Tardozzi ha poi raccontato che la squadra è sulla strada corretta: “Siamo felici della scelta del pilota, penso che abbiamo dato a tutti i piloti le migliori possibilità. Vediamo come inizia la stagione e alla fine vedremo cosa succede. Sarà una stagione dura, ci sono un sacco di moto e piloti competitivi. Sarà un campionato divertente”. E infine sul lavoro svolto nei test ha detto: “Quest'anno abbiamo fatto un Test invernale diverso. Non siamo usciti per fare i tempi sul giro. Avendo solo cinque giorni di test, ci siamo concentrati sullo sviluppo. Vedremo qui in Qatar se abbiamo fatto il lavoro giusto o meno”.
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