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MotoGP 2021, Mir e Rins sono rimasti in Qatar

MotoGP news – Tra l’ultimo giorno di test, venerdì 12 marzo, e il giorno della conferenza stampa del primo GP, giovedì 25 marzo, tutti i piloti della top class sono tornati a casa ad eccezione della coppia Suzuki. Il project leader Sahara si è detto orgoglioso della loro decisione, per ridurre al minimo le possibilità di contagio da Covid
"Come una famiglia"
Sono quasi due settimane che passano dall’ultimo giorno di test della MotoGP disputato in Qatar, a quando il paddock tornerà sul circuito di Losail per prepararsi al primo GP della stagione. Due settimane in cui team e piloti hanno deciso di rientrare a casa per tornare alla routine quotidiana, tutti tranne Suzuki. Infatti il leader del progetto Sinichi Sahara ha commentato al sito spagnolo Marca.com: “Ho chiesto a tutto il team di considerare l’ipotesi di rimanere in Qatar tra i test e la prima gara per evitare alcun rischio di infettarsi con il Covid tra i viaggi e il rimanere a casa con amici e famigliari. Tutti hanno accettato, anche i piloti Joan Mir e Alex Rins, e questo mi rende orgoglioso del gruppo che siamo. Siamo stati l’unico team a restare e stiamo dimostrando, ancora una volta, che siamo la squadra più unita, che affrontiamo questa situazione difficile tutti insieme come un gruppo forte, come una famiglia”.
Il sacrificio è grande soprattutto per i due piloti, che in totale staranno chiusi per cinque settimane in un hotel, senza la possibilità di evadere se non per allenarsi. I due spagnoli in queste due settimane sfrutteranno la palestra dell’hotel Ritz Carlton di Doha, potranno girare in bici sul circuito di Losail, quando non sarà usato per altre attività, e potranno guidare le minimoto in un circuito adiacente alla struttura del Mondiale.
Il campione del mondo Jona Mir ha spiegato: “Vaccinarsi è stato un atto di responsabilità, così come restare qui. Non è la fine del mondo e sono in un hotel di lusso”. Alex Rins ha aggiunto: “Avrei preferito tornare a casa, ma restare era meglio per diminuire il rischio. Guarda cos’è successo a Iker Lecuona l’anno scorso, che ha dovuto saltare una gara perché era entrato in contatto con un positivo al Coronavirus. Siamo qui per correre”.
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