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MotoGP 2020, Suppo: “Valentino Rossi meritava più rispetto”

MotoGP news – Livo Suppo è stato per anni tra i protagonisti del Motomondiale. Ora è in "pensione" e costruisce splendide bici elettriche, ma non si tira indietro quando c'è da commentare quello che accade nel circus. Dal rapporto Valentino Rossi-Yamaha, al mercato piloti di Ducati passando per i ricordi di Stoner e Marquez, le sue opinioni non sono mai scontate  
“Mission Impossible” 
Livio Suppo, è stato per anni uno dei manager più autorevoli del Motomondiale, passando (anche) in Ducati e Honda. Dopo che ha lasciato il circus, con alcuni soci ha fondato Thok, un'azienda che costruisce splendide e-bike ed e-MTB di altissimo livello, ma segue sempre con grande attenzione la MotoGP. Intervistato da motograndprix ha analizzato la difficile situazione causata dall'epidemia di Coronavirus: “Carmelo (Ezpeleta, CEO Dorna, società che gestisce sia il Motomondiale che la Superbike, ndr) è una persona molto in gamba, ma qui al di là di qualsiasi capacità manageriali, sarà molto difficile gestire il tutto. La situazione è tale per cui l’idea di mettere insieme un migliaio di persone come minimo e farli arrivare in diversi paesi e farle girare in giro per il mondo, ad oggi sembra veramente una cosa distante, perché siamo ormai a fine aprile e c’è ancora la maggior parte dei paesi con una situazione difficile. Sarà una “Mission Impossible” ci auguriamo tutti che questa situazione passi, soprattutto perché si tornerebbe alla normalità”. Pare che ormai si correrà a porte chiuse: “Si potrebbero fare gare senza pubblico, se si pensa al Qatar dove c’è solo una tribuna con degli spettatori. Per quanto riguarda l’incasso degli autodromi, Dorna potrebbe chiedere una “fee” più bassa. Non sarebbe bello correre a porte chiuse, ma alla fine sarebbe il minore dei mali”. Uno dei talenti da lui scoperti è stato Casey Stoner, con cui ha vinto prima in Ducati (2007) e poi in Honda (2011): “Casey uomo è molto simile a quello che appare pubblicamente, un ragazzo molto schivo con un carattere chiuso. L’unica cosa che gli piaceva era correre, tutto il resto non gli interessava. Ha smesso a 27 anni nonostante fosse ancora molto competitivo è uno dei migliori talenti che ci siano stati in MotoGP. Non so se avete letto il libro “Open” di Agassi, ecco, trovo molte similitudini, anche Agassi era dotato di un talento straordinario ma la viveva un po’ come Casey. Entrambi hanno un talento straordinario, ma non lo hanno vissuto con la gioia e la spensieratezza che fanno vedere ad esempio Valentino Rossi e Marc Marquez”.
Marquez è stato l’altro pilota che ha caratterizzato la sua carriera, da quando è arrivato in Honda nel 2013 ha vinto quasi tutto: “Come velocità pura Stoner se la giocherebbe con Marc, però quest’ultimo soffre meno la pressione, è più completo, ha un carattere molto positivo e riesce meglio a superare i momenti difficili”. Parlando di mercato, Suppo ha commentato la scelta di Yamaha di non aspettare la decisione di Rossi: “Credo che Valentino meriti più rispetto, se non altro per il fatto che comunque si parla di MotoGP e prima di “appiedarlo” avrei aspettato un po’. Ora c’è anche questo stop forzato, dipenderà da lui se voler continuare a correre o no”. Il piemontese ha poi commentato il mercato di Ducati: Se c’è un problema piloti in Ducati, c’è anche in tutte le altre squadre. Il vero problema per tutti si chiama Marc Marquez! Secondo me in Italia siamo sempre molto bravi a criticare e poco a lodare il lavoro fatto. Basti pensare che Ducati è una casa delle dimensioni molto più ridotte rispetto a tutti gli altri competitor, KTM inclusa, e sono tre anni di seguito che arriva seconda nel mondiale. Yamaha non vince un mondiale dal 2015 e prima di allora ci sono stati grandi dominatori. C’è stata l’epoca di Doohan, poi quella di Valentino Rossi e ora c’è Marc Marquez. In passato spesso ci sono stati dominatori, solo quando hanno corso tutti insieme Rossi, Lorenzo, Pedrosa e Stoner c’era più equilibrio”. Infine, Suppo ha detto la sua sulla manovra Honda-Lorenzo: “Quello di Jorge (Lorenzo, ndr) è stato un comportamento abbastanza strano e mi stupisce che Honda non abbia messo nessuna clausola per non farlo andare alla concorrenza. Sicuramente Jorge non è stato coerente con le scelte fatte poco prima.”
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