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MotoGP 2020, Iannone sospeso per doping rischia due anni

Andrea Iannone è stato trovato positivo a un controllo antidoping effettuato dopo il Gran Premio della Malesia dello scorso novembre. Il pilota del team Aprilia è stato quindi sospeso dall'attività agonistica in attesa dei risultati delle controanalisi
Steroidi anabolizzanti
Brutte notizie per Andrea Iannone, pilota del team Aprilia, che è stato trovato positivo a un controllo antidoping svolto domenica 3 novembre dopo il Gran Premio della Malesia. A renderlo noto con un comunicato ufficiale la Federazione Internazionale Motociclistica che ha annunciato la sospensione del pilota di Vasto dall’attività agonistica.
Secondo il comunicato, il laboratorio di analisi accreditato WADA a Kreischa in Germania, ha riscontrato la presenza di steroidi androgeni anabolizzanti esogeni nelle urine di Iannone che, ai sensi dell'articolo 7.9.1 del Codice anti-doping FIM 2019, è stato quindi sospeso. Ora il pilota, che vive a Lugano, ha diritto di richiedere le controanalisi ed eventualmente la revoca della sospensione provvisoria. Si attendono quindi sviluppi a breve anche perché il primo test in programma per la prossima stagione si terrà dal 7 al 9 febbraio proprio a Sepang, in Malesia. Questo è un brutto colpo anche per Aprilia che dovrà pensare ad un sostituto da schierare in griglia per il 2020 accanto ad Aleix Espargaro, se la situazione non sarà risolta: al momento Iannone è sospeso fino a data da destinarsi e il Codice Antidoping, per casi del genere, prevede una squalifica standard di due anni riducibile solo nel caso in cui venga dimostrato che l'assunzione della sostanza dopante sia stata involontaria.
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