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MotoGP 2019, Rivola: “Non sono per una sentenza retroattiva”

MotoGP news – In attesa della sentenza definitiva della Corte d’Appello sull’assegnazione o meno della vittoria Ducati, il direttore sportivo di Aprilia, Massimo Rivola ha spiegato il motivo che l’ha spinto a fare ricorso e ha sottolineato: “Per me quella è una violazione delle regole”
Rivola spiega il suo punto di vista
Tra le case costruttrici che hanno fatto ricorso contro la vittoria di Ducati in Qatar c’è anche Aprilia. Il direttore sportivo della casa di Noale, Massimo Rivola (proveniente salla F1) ha spiegato a Tuttosport la posizione della casa di Noale: “So benissimo di essere diventato impopolare dopo questa decisione, soprattutto essendo appena arrivato in MotoGP. L'ho detto anche a Ezpeleta, ma era mio dovere protestare contro quella che ho ritenuto una violazione delle regole”. Entrando nello specifico ha spiegato: “La Ducati non avrebbe dovuto usare quell'appendice anche se servisse davvero solo per il raffreddamento. L'abbiamo testata anche con i nostri ingegneri e abbiamo rilevato che genera carico aerodinamico. Se lo fa su un'Aprilia, non capisco come possa non farlo anche su una Ducati. Ripeto. Trovo incredibile che il reparto corse di Borgo Panigale, uno dei più avanzati al mondo, non l'abbia notato”. Rivola però ci tiene a chiarire il suo punto di vista, ovvero chiarire esattamente il regolamento e capire cosa è concesso oppure no: “Non sono per una sentenza retroattiva. Dovizioso deve mantenere la vittoria in Qatar e dal prossimo Gran Premio Ducati correrà senza quell'aletta”. Una presa di posizione chiara e senza mezzi termini, con cui si chiedono alla FIM regole precise. Dopo una lunga settimana di attesa, domani forse dovrebbe arrivare la risposta definitiva della Corte d'Appello, in modo che tutti i team possano poi concentrarsi sul prossimo appuntamento stagionale, il secondo, sul circuito di Termas de Rio Hondo, in Argentina (in programma il 31 marzo).
 
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