Salta al contenuto principale

MotoGP 2019, ecco i numeri delle cadute

MotoGP news – Nel 2019 si sono registrate in pista meno cadute rispetto al 2018, il pilota della categoria regina finito a terra più volte è stato Johann Zarco, seguito da Jack Miller e Marc Marquez. Ecco tutti i numeri di questa "speciale" classifica 
I numeri di fine anno
Durante i fine settimana di gara i piloti sono costantemente alla ricerca del limite e le cadute inevitabilmente fanno parte del gioco. Se tiriamo le somme nel 2019 nella MotoGP si sono visti 220 "capitomboli", contro i 303 dello scorso anno, mentre se consideriamo tutte le tre classi del Motomondiale i piloti sono caduti 971 volte, anche in questo caso un dato in calo rispetto al 2018 quando si erano superate le mille cadute (1088).
Nella categoria regina il pilota che è incappato nel maggior numero di cadute è stato Joahnn Zarco, atterrato nella ghiaia diciassette volte, seguito da Jack Miller a quota 15 e Marc Marquez a quota 14 (di cui solo una in gara). I meno "fallosi" sono stati Andrea Dovizioso, finito a terra quattro volte (di cui due assolutamente incolpevole), e i due portacolori Yamaha Fabio Quartararo e Maverick Viñales, a quota sei.
In Moto2 il pilota che in assoluto è caduto più spesso è stato Sam Lowes, con 20 cadute, seguito dal “nostro” Marco Bezzecchi a quota 18, e Xavi Vierge che ne ha segnata una in meno. Brad Binder è l’unico ad essere caduto quattro volte, mentre Nicolò Bulega e Bo Bendsneyder sono finiti a terra rispettivamente sei volte.
Nella classe cadetta, invece, il record di maggior cadute, 22, lo detiene Tom Booth-Amos (22), seguito da Can Öncü (21) e Kaito Toba, mentre quelli che sono caduti meno sono stati Jakub Kornfeil, Romano Fenati e Marcos Ramirez a quota sei.
Guardando ai circuiti, invece, quelli che hanno registrato il maggior numero di cadute sono stati Le Mans (90), Barcelona (73) e Phillip Island (73), mentre la pista dove ce ne sono state meno è il MotorLand di Aragon (15 cadute), seguito dal Red Bull Ring (34) e Silverstone (36).
Leggi altro su:
Aggiungi un commento