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MotoGP 2016 Ducati, Gigi Dall'Igna: “Honda vuole vietare le nostre alette”

MotoGP news – Ducati già dal 2015 ha sviluppato le "alette" che permettono di migliorare la stabilità, in questi ultime mesi però questa soluzione è finita sotto accusa. A lamentarsi soprattutto i piloti Honda, Pedrosa e Marquez. La casa di Borgo Panigale difende questo soluzione e pensa a un complotto per limitarne la competitività. Dall'Igna controbatte: “Quando Honda ha sviluppato il cambio seamless abbiamo rispettato il cambiamento. Chiediamo che venga fatto lo stesso”
"Gli altri vogliono vietarle"
Dall'anno scorso, sulle Ducati del team ufficiale sono apparse le cosiddette “alette”, le winglet che la casa di Borgo Panigale ha montato per migliorare il carico aerodinamico. Yamaha, Honda, Suzuki e Aprilia non sono restate a guardare e hanno copiato questa idea, quest'anno, però, sono cominciate a piovere critiche perché le “ali” sarebbero pericolose per la sicurezza dei piloti e il direttore sportivo di Ducati, Paolo Ciabatti, ha dichiarato: “Si stanno utilizzando argomenti poco obiettivi contro l'uso di questi elementi. Honda soprattutto ha dato indicazioni precise ai suoi piloti per criticarle. Pedrosa parla della pericolosità, Marquez si lamenta delle turbolenze”. L'italiano sostiene che ci sia addirittura un complotto per eliminarle: “Ducati ha presentato alcune proposte per migliorare la sicurezza, ma alcuni non hanno voluto partecipare al dibattito né discutere gli argomenti. Questo è il chiaro segnale che gli altri vogliono semplicemente vietarle”. Sulla stessa linea di Ciabatti è Gigi Dall'Igna, direttore generale del reparto corse, che ha dichiarato: “Quando Honda ha sviluppato il cambio seamless nessuno si è opposto, nonostante il grande cambiamento che apportava. Inoltre per loro è stato un bel vantaggio in pista e tutti l'hanno rispettato. Questo è quello che chiediamo ora noi. Lo sviluppo delle ali ci ha portato a una svolta importante, lo sviluppo e le prove nel tunnel del vento sono state realizzate sfruttando i test di altre parti della moto. Nessuno ci ha chiesto niente sugli incidenti in cui i nostri piloti sono stati coinvolti e nessuno è rimasto ferito. Il dibattito c'è stato quando Marquez e Iannone si sono toccati alla prima curva in Argentina. Sicuramente c'è stato un contatto tra la schiena di Marquez e le nostre ali, ma non c'erano segni sulla tuta e non ci sono stati danni fisici”.
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