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Moto3, intervista Nicolò Bulega: “Sono giovane, ce la farò comunque”

Moto3 news - Alla vigilia del Gran Premio di Misano della scorsa settimana abbiamo  fatto una chiacchierata con Nicolò Bulega. Il romagnolo sta vivendo una stagione piuttosto complessa e ci ha parlato delle difficoltà vissute finora, del lavoro che sta facendo con la squadra e di come vive le tante critiche che arrivano anche dai social
"Correre a Misano è… Indescrivibile!"
A Misano la gara di Nicolò Bulega in Moto3 si è conclusa presto. La stagione in corso è piuttosto difficile per il pupillo di Valentino Rossi, che non riesce a trovare le sensazioni ottimali alla guida della sua KTM. Il giovedì prima dell'inizio del GP di Misano abbiamo potuto fare quattro chiacchiere con lui, ecco cosa ci ha raccontato.

La stagione finora è stata piuttosto in salita, qual è il problema principale?
All’inizio dell’anno abbiamo avuto molte difficoltà sull’anteriore. Il mio punto forte è sempre stato la capacità di inserire la moto velocemente e tenere il freno in mano fino alla fine, però questo puoi farlo quando hai una buona confidenza con il davanti. Quest’anno non ce l’ho mai avuta, quindi ho sempre fatto un po’ di fatica per questo. Senza poter sfruttare il mio punto forte sono stato un po’ limitato. Ci sono state due o tre gare in cui sono andato un po’ meglio, ma non basta. Dobbiamo fare meglio, migliorare, cercare di trovare quello che mi può aiutare.

Ad oggi com’è il feeling con la moto?
Sicuramente è migliorato, abbiamo fatto uno step in avanti rispetto a inizio stagione. Dobbiamo cercare di farne un altro per raggiungere i piloti più forti.

Questa è una cosa che dipende da voi o da altri fattori?
KTM penso che stia facendo un buon lavoro, la moto funziona bene, Bezzecchi lo sta dimostrando. Lui e altri piloti stanno dimostrando che la KTM può vincere. Bisogna sfruttarla al massimo. La moto adesso è buona ma la stiamo usando al 70%.

Cosa ti aspetti da questa seconda parte di stagione?
Le piste mi piacciono tutte, tranne Aragon, mentre su quella tailandese non posso dire nulla perché non la conosco. Spero di riuscire a fare un passo in avanti che mi possa portare a stare nelle posizioni che contano. Il mio obiettivo è trovare il feeling che mi possa permettere di spingere al massimo e da lì iniziare a giocarmela.

Sei alla tua terza stagione del Motomondiale, in cosa sei cresciuto?
Partecipare al mondiale ti abitua a ritmi che un altro campionato non ha. Prima correvo nel CEV, prima ancora nel CIV, è vero che erano altre categorie, però qui c’è un altro modo di affrontare le corse. È tutto esasperato al massimo. Se riesci a trovare quel qualcosina che ti aiuta a trovare mezzo millesimo, devi farlo.

Qual è la chiave per vincere?
Eh non lo so, ancora non l’abbiamo trovata! (ride) Sicuramente fare squadra aiuta, cercare di superare i momenti difficili insieme è importante.

Come vivi le critiche?
Mi dispiace, è vero che la stagione non sta andando bene, le critiche ci stanno. Quello che mi da più fastidio sono quelli che parlano, che magari fanno i farmacisti o i fruttivendoli di mestiere, e vanno giù duro. Loro mi fanno inc****re. Con gli altri invece non mi arrabbio, hanno ragione.

L’anno scorso eri al bivio: passare in Moto2 o in Moto3, hai il rammarico per aver preso la decisione di restare in Moto3?
L’infortunio dell’anno scorso a Valencia non mi ha aiutato. È stato un brutto infortunio, i tempi di recupero sono stati lunghi, e tutto l’insieme mi ha fatto perdere quell’allenamento che mi manteneva in forma per la Moto3. In quella occasione ho preso 2 o 3 kg in più e ora sto facendo fatica a dimagrire. Non sono grosso, ma sono alto.
La Moto2 probabilmente con questi 2 o 3 kg in più che ho preso, non mi avrebbe penalizzato, però mi sono infortunato a Valencia, non si poteva sapere. Sicuramente poi con la Moto2 avrei avuto uno stimolo in più perché da debuttante hai maggiore motivazione. Però sono ancora giovane, se posso dimostrare qualcosa ce la farò comunque.

Correre a Misano è…
Indescrivibile, incommentabile. Bellissimo! Quando entri in pista e vedi tutti quei tifosi che sono lì per te o che tifano per gli italiani, è bello.
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