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Moto2, intervista esclusiva a Luca Marini: “Mio fratello Valentino Rossi non mi stupisce più"

Moto2 news - È alla sua seconda stagione nella classe di mezzo del Motomondiale eppure Luca Marini ha già sfiorato il podio nel Gran Premio di Brno, tre settimane fa. Fratellastro di Valentino Rossi, il 20enne si è appena ripreso da un infortunio alla spalla ed è ora pronto a dare il massimo per la seconda metà di stagione. In Austria abbiamo potuto fare quattro chiacchiere con lui, ecco cosa ci ha raccontato della Kalex, delle sue prestazioni, di Valentino Rossi e di sua mamma che è molto appassionata e non si sottrae a dare consigli tecnici
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Un infortunio ha condizionato la stagione di Luca Marini in Moto2, che per il dolore alla spalla sinistra rimediato a Le Mans, è stato costretto a saltare il Gran Premio di Barcellona e quello del Sachsenring, ma è tornato in grande forma al primo appuntamento dopo la pausa estiva. Infatti nel Gran Premio della Repubblica Ceca, a Brno, il 20enne ha tagliato il traguardo in quarta posizione, il suo miglior risultato stagionale e in carriera finora, dimostrando quello che possono fare insieme lui e la Kalex del team Forward Racing. In occasione del decimo Gran Premio stagionale al Red Bull Ring, in Austria, la nostra inviata Serena Zunino l'ha intervistato ed ecco quello che le ha raccontato.

A Brno hai conquistato un quarto posto, il tuo miglior risultato in carriera. Come ti senti sulla moto?
Le sensazioni sono rimaste sempre le stesse. Dall’inizio di quest'anno sono migliorate, sono migliorato tanto io, ma anche la Kalex 2017 mi sembra leggermente diversa da quella dello scorso anno. Mi sono trovato meglio. Da subito abbiamo cercato la mia impostazione di moto, la base su cui lavorare per poi adattarla a tutte le piste. Questo mi permette di partire da subito con un buon feeling e poi ogni pista ha sempre le sue modifiche. Il risultato di Brno è stato importante perché era la prima gara dopo la pausa estiva, e poi tornavo anche da un infortunio che mi aveva condizionato in alcune gare. Posso fare ottimi risultati da qui, fino alla fine della stagione, in tutte le condizioni.

Come hai vissuto l’infortunio alla spalla?
È stato abbastanza difficile e strano. All’inizio non pensavo fosse tanto grave, ma poi con il tempo notavo che facevo sempre fatica e che ci voleva tanto a recuperare completamente. Diciamo che sono stato anche un po’ sfortunato perché dopo che mi sono fatto male ci sono state per due volte due gare vicine, quindi è stata dura. Adesso sono tornato quasi al 100% e questo è l’importante. Ho anche dimostrato che l’infortunio un po’ mi ha penalizzato con i risultati.

Qual’è il tuo obiettivo nella seconda metà di stagione?
Continuare sull’ottimo trend che avevo quando ero in forma. Sono sono sempre riuscito a lottare per le posizioni che contano quest'anno, ero sempre nei primi 10 e spesso anche nei primi 5 e questo è quello che vorrei continuare a fare, puntando al primo podio.

Questa è la tua seconda stagione nel Motomondiale, come l’affronti rispetto all’anno scorso in cui eri debuttante?
Intanto in un anno di mondiale si impara tanto. Me ne sono accorto quest’anno perché sono cresciuto tantissimo e tutta l’esperienza maturata in un anno la sto riproponendo ora in pista, nel paddock e in altri aspetti. Il campionato del mondo è veramente formativo e penso che bisogna arrivarci il prima possibile, ma dev’essere anche il momento giusto, è anche facile sbagliare. Come ho fatto dall’anno scorso, spero di migliorare altrettanto negli anni successivi. Sono riuscito ad adattare al meglio il mio stile di guida alla moto, anche in gara riesco ad essere più forte nei sorpassi. Devo continuare a lavorare duro, anche gli altri si migliorano ogni anno, ma sono sicuro che mi posso togliere grandi soddisfazioni.

Questo è anche il tuo primo anno senza scuola, l’anno scorso hai avuto la maturità in concomitanza con Assen...
Ora è un po’ meno stressante, avere la mente più libera mi ha aiutato tanto. Mi dispiace aver terminato gli studi. In questo ambiente e in generale nello sport si tende a tralasciare l’istruzione, invece penso sia molto importante. Sono molto contento di aver concluso le superiori, ma vedo sempre più difficile l’ipotesi di andare all’università. È faticoso fare entrambe le cose. Mi piacerebbe farlo, ma quello che sto facendo adesso è studiare per me stesso, a casa leggo sempre tanti libri.
Magari l’università la farò quando smetterò di correre, ma non ho ancora progetti futuri, ora resto concentrato al 100% sulle moto.

Qual è l’aspetto che più ti piace della tua vita da pilota?
Di sicuro non mi piace allenarmi in palestra! (ride) Anche se è importantissimo, ormai nel Motomondiale siamo dei veri atleti, non solo più piloti, quindi bisogna curare tutto nel dettaglio. Mi piace tutto, sono contento di fare quello che amo, anche quando sono a casa ho degli amici fantastici, stiamo insieme e riesco a staccare la spina.
In pista, invece, il momento più bello dovrebbe essere quando a fine gara sei sul podio, ma devo ancora provarlo! Quello che mi piace sempre di più è anche l’adrenalina e la pressione che hai prima della gara, quando inizi la preparazione. È una bella sensazione e quando riesco poi a trasformare quella pressione in energia positiva è molto bello.

Valentino Rossi è ancora lì a lottare per il titolo, la cosa ti stupisce?
Per niente! Secondo me è il pilota più forte di tutti e non mi stupisce che sia ancora lì.

Come vive tua mamma le vostre gare?
Viene alle gare che può ed è molto contenta di venire. Ho la fortuna che non è troppo invasiva, sta sempre un po’ sulle sue, ma quando parliamo si vede che ha esperienza tecnica, grazie anche a Graziano e poi con Vale. Mi dà anche tanti consigli positivi, è molto interessante. Per esempio mi fa vedere dei video, mi fa rivedere le prove, è molto appassionata.

Ora che Morbidelli è il leader della Moto2, ti ha dato qualche consiglio?
In generale sì. Franco è una bravissima persona, siamo grandi amici dai tempi delle minimoto. Ha fatto un bellissimo percorso ma già tutti noi sapevamo che lui sarebbe diventato uno forte. Anche sulle minimoto si vedeva che era uno che aveva più talento di tutti. Con mio papà e mia mamma dicevamo ‘Questo arriverà al mondiale, sarebbe bello correrci contro!’ Adesso ci sono ed è bello essere in lotta con lui, anche se è difficile perché è sempre davanti. Quando riesco a metterlo dietro dà ancora più gusto!

Lui andrà in MotoGP il prossimo anno, e tu?
Piacerebbe anche a me andarci!  Lui ha questa grande opportunità e dovrà essere bravo a sfruttarla, ma sono convinto che ce la farà. Per quanto riguarda me, devo fare il giusto percorso per poi essere pronto per la MotoGP, che è il mio obiettivo. Diciamo nel 2020. Se potessi anche vincere il mondiale in Moto2 sarebbe ancora più bello! 

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