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Moto2 e Moto3: la carica degli italiani

Nella categoria di mezzo Luca Marini ha il difficile compito di fare tris dopo i trionfi mondiali di Morbidelli e Bagnaia. Sam Lowes il più in palla nei test, Brad Binder e Alex Marquez i rivali più quotati. Poker di deb azzurri con Bastianini, Bulega, Di Giannantonio e Bezzecchi. In Moto3 passa l'ultimo treno per Fenati: saprà approfittarne? Ktm fa paura in Moto2, ma scendendo di categoria è Honda la regina dei test pre campionato.
Obiettivo: confermare l'ultimo biennio
Nella classi minori del motomondiale l'Italia viene da un biennio eccezionale in Moto2 con altrettanti titoli iridati, mentre in Moto3 le 10 vittorie conquistate sono state distribuite tra tanti piloti, ma è mancato davvero il tocco del campione. Cosa succederà nel 2019? Le premesse dei test di Losail della scorsa settimana sono incoraggianti, ma in entrambe le categorie la concorrenza sarà di altissimo livello.

Moto2
Dopo le scorpacciate di vittorie con Morbidelli e Bagnaia (8 a testa) sarà difficilissimo ripetersi nella classe di mezzo. Luca Marini in questo senso è l'indiziato numero uno: corre per lo Sky Racing Team VR46 – il team campione in carica-, e per chi non fosse del tutto convinto delle sue potenzialità, ricordiamo che Pecco e Morbido non avevano nemmeno vinto una gara alla vigilia delle rispettive stagioni iridate. Il fratello di Vale invece ha già rotto il ghiaccio nel 2018, anche se purtroppo l'operazione alla spalla non ce lo consegna al top della forma. La stagione però è lunga e ci sono buoni motivi per sperare. Molti dei suoi più temibili avversari infatti hanno punti deboli su cui far leva. Sam Lowes è tremendamente veloce (primo in 4 sessioni su 9 a Losail) e in Gresini ha uno dei migliori team alle spalle. L'inglese però è sempre stato molto incostante, sia per l'elevato numero di cadute che per le prestazioni altalenanti. Al contrario Tom Lüthi nel 2017 ha dato del filo da torcere a Morbidelli proprio grazie a una grande costanza, ma manca invece della velocità che serve al numero uno. Inoltre i cavalli di ritorno dalla MotoGP raramente hanno ben figurato. Alex Marquez in quattro stagioni non è mai stato competitivo lungo tutto il campionato, e potrebbe soffrire un compagno di squadra veloce e solido come Xavi Vierge. Il pericolo numero uno sembra però essere Brad Binder: dopo un anno di apprendistato il campione del mondo moto3 2017 sembra pronto a fare felice Ktm (che tra privati e ufficiali schiera ben 9 moto). Se gli austriaci hanno indovinato la moto nell'anno del cambio regolamentare (con il passaggio ai motori Triumph di 765cc), saranno dolori per tutti.
Gli altri italiani dovranno sgomitare per farsi spazio in questa griglia affollata. Lorenzo Baldassarri guida il plotone: tanta esperienza e lo stesso team del 2018 non possono che giocare a suo favore. Pons ha tutto quello che serve per metterlo in condizione di vincere, ma per giocarsi il campionato invece che sporadiche vittorie Lorenzo dovrà essere a posto con il fisico per tutto l'anno. Tra gli esperti ci sono anche Corsi, Manzi, in misura minore Locatelli, ai quali va aggiunto un poker di deb: Di Giannantonio, Bastianini, Bezzecchi, Bulega. Tutti hanno bisogno di tempo per crescere, Bulega è nel box migliore (Sky Racing Team VR46) ma avrà anche più pressione sulle spalle. Bezzecchi al momento invece sembra quello con maggiori difficoltà: se l'iridato Moto3 Jorge Martin debutta in Ktm Ajo, il Bez invece è sulla stessa moto ma nel team satellite Tech3: al momento la squadra sta ancora cercando la chiave per lavorare al meglio con il mezzo, tempi e fiducia per il promettente pilota italiano si fanno attendere.

Moto3
Gli ultimi anni ci hanno consegnato una Honda al vertice fin dallo start della stagione e una Ktm costretta a recuperare in corso d'opera: i tempi dei test in Qatar sembrano seguire lo stesso copione. Le prime evidenze fanno sorridere Romano Fenati, che tornato al team di Cecchini potrà approfittare della grande esperienza (sarà la settima stagione in Moto3) se saprà mantenere la testa a posto. L'argentino Gabriel Rodrigo, uno dei suoi principali avversari, si è fratturato una clavicola e perderà il primo round: la pressione su Fenny potrebbe arrivare però dall'interno, con Tony Arbolino pronto a spiccare il volo nella sua terza stagione completa. Da tenere d'occhio ci saranno anche Celestino Vietti Ramus e Can Oncu. Debuttanti velocissimi nel finale del 2018, sono ora chiamati al passo più difficile: confermarsi quando le aspettative salgono vertiginosamente. Sempre tra le Ktm più quotate non si può non citare Aron Canet: in passato il madrileno si è fatto rubare il ruolo di miglior spagnolo prima da Joan Mir, poi da Jorge Martin. Se Max Biaggi saprà far salire di livello il proprio pilota, il debutto mondiale del 4 volte iridato 250 come team manager potrebbe essere dolcissimo.

Le regole
Infine, in entrambe le categorie, novità nelle qualifiche che ricalcheranno il format della MotoGP: i 14 piloti più veloci della combinata delle tre sessioni di prove libere accederanno direttamente in Q2, mentre i restanti andranno in Q1. I quattro piloti più veloci della sessione raggiungeranno gli altri in Q2. Saranno quindi in 18 a giocarsi la pole.
La durata delle tre sessioni di libere sarà di 40 minuti l’una, invece i due turni di qualifiche di 15 minuti ciascuno. Le novità regolamentari hanno un duplice scopo: aumentare lo spettacolo ed evitare il gioco delle scie: negli ultimi anni infatti nei minuti conclusivi delle sessioni si formavano spesso rallentamenti e trenini talvolta sfociati in incidenti, per fortuna mai gravi.
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