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La MotoGP non si ferma: tutti presenti per la due giorni di test a Misano

Squadre e piloti hanno diversi compiti da svolgere: Honda deve risolvere i problemi al telaio e i ritardi in accelerazione, Suzuki deve capire come fare funzionare l'abbassatore. Maverick Vinales, Andrea Dovizioso e Franco Morbidelli devono prendere più confidenza con le rispettive Aprilia e Yamaha
In queste settimane cominciano le scuole e anche la MotoGP torna a studiare, con una doppia sessione di test tra oggi e domani. I compiti da fare sono molti per tutti – o quasi- e a Misano tra martedì e mercoledì, team e piloti proveranno a sfruttare al meglio l'occasione.

Honda
HRC è sicuramente la struttura che più deve lavorare per ritrovare la strada verso il successo. Ieri Marc Marquez ci ha messo ancora una volta una pezza, ma il quarto posto del suo fuoriclasse, che a Misano solo nel 2019 aveva dominato, evidenzia i ritardi dello squadrone giapponese. In questa estate Honda ha iniziato a provare diversi telai, ma Marc non ha ancora trovato quello giusto, i suoi compagni men che meno. C'è poi da lavorare sull'elettronica: MM93 ha evidenziato anche ieri come gli avversari siano molto avanti “...ero dietro a Bastianini e usciva dalle curve fortissimo, in questo momento sia in frenata che in accelerazione Ducati è la moto migliore”. Marquez vuole tornare a vincere, ma non basterà recuperare la funzionalità di braccio e spalla. Serve la moto e a Misano già dallo scorso weekend c'era anche il collaudatore Stefan Bradl per dare una mano.

Suzuki
Joan Mir ormai ne parla apertamente: questa GSX-RR è parecchio indietro rispetto a Yamaha e Ducati, lottare per la vittoria non è possibile. I giapponesi di Hamamatsu sono rimasti indietro sul device per abbassare la moto, una carenza non da poco nel pacchetto tecnico della Suzuki. Gli ingegneri stavano già lavorando sul motore 2022 a inizio anno, ora serve invece recuperare sugli altri fronti.

Yamaha
Nel box di Iwata, più che sul materiale tecnico, c'è da lavorare sui piloti e uno in particolare ha bisogno di fare chilometri: per Andrea Dovizioso la due giorni di test sarà preziosissima per trovare il giusto feeling con la M1. “Ho capito meglio come frenare, ma devo imparare ancora a sfruttare la percorrenza e l'uscita di curva”. In gara il forlivese è riuscito a segnare un 1'33”4 migliore di due decimi rispetto ai tempi delle FP4. La strada è tracciata, ma i margini di miglioramento sono ancora enormi. Anche Franco Morbidelli deve comprendere appieno come sfruttare al meglio la M1 ufficiale, che ha più potenza e performance. Il vice campione del mondo prima deve però recuperare al meglio dall'operazione: ci vorrà tempo, ma i chilometri in sella aiuteranno.

Aprilia
Maverick Vinales sta iniziando a mostrare il suo potenziale, anche se una brutta partenza in gara ieri ha vanificato una gara da possibile top10. Top Gun può però rallegrarsi “questa Moto ha più potenza e aiuta nei sorpassi, devo solo capire come fare per sfruttarla”. Girare sulla stessa pista del weekend di gara e del primo test sarà utilissimo. Noale porterà anche novità in ottica 2022, bisognerà capire se le proverà solo Aleix Espargaro o entrambi i piloti.

KTM e Ducati
Il weekend di Mattighofen al Marco Simoncelli è stato da incubo. Brad Binder è stato il migliore al traguardo, ma in nona posizione, mentre Miguel Oliveira è sprofondato in fondo al gruppo. Il portoghese non si trova con il nuovo telaio, l'impressione è che ci sarà ancora tanto lavoro da fare. Dani Pedrosa è dato presente, ma ci saranno anche Raul Fernandez e Remy Gardner, per un primo assaggio sulla RC16. I due portacolori del team Ajo stanno dominando il campionato di Moto2 e possono permettersi di iniziare a prendere le misure con la moto del prossimo anno.
Sul fronte di Borgo Panigale è difficile capire cosa si possa ancora fare, almeno nel breve periodo. La Desmosedici sembra in stato di grazia e se ci sono novità in ottica 2022 – sempre possibile considerando il genio instancabile di Gigi Dall'Igna- non è dato saperlo.
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