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Interviste MotoGP - Pablo Nieto: "In VR46 il punto di forza sono le persone”

MotoGP news - La squadra di Valentino Rossi quest'anno ha centrato già due vittorie e il team manager Pablo Nieto ci ha spiegato cosa c'è dietro a questi successi

"Ora Valentino Rossi è sul pezzo"
La prima parte della stagione è stata eccellente per la squadra di Valentino Rossi: nel GP d'Argentina ha raccolto la prima vittoria in MotoGP con Marco Bezzecchi, che poi ha replicato anche in Francia ottenendo finora 4 podi. La nostra Serena Zunino ha fatto una chiacchierata con il team manager Pablo Nieto per scoprire cosa c'è dietro a questi successi.

Sei da nove anni con il team VR46, come li racconteresti?
Sono stati anni molto belli. Sono molto contento soprattutto della strada che abbiamo fatto insieme, perché siamo partiti dalla Moto3, siamo arrivati in Moto2 e infine in MotoGP. Il percorso è stato naturale ed è venuto anche bene. Se siamo qui vuol dire che abbiamo lavorato bene.

Com'è stato lavorare in Moto3, poi in Moto2 e infine in MotoGP?
Alla fine ogni classe è molto diversa l’una dall’altra. Quando sono arrivato in Moto3 il team era già fatto, avevamo un pilota con un potenziale per vincere il titolo come Romano Fenati. Abbiamo trovato insieme un sistema di lavoro che piaceva sia a loro sia a me. La MotoGP per fortuna la conoscevo già, avendo già avuto un team mio, ovviamente era completamente diverso perché basta stare fuori un anno e sei già indietro. Però alla fine i valori, il sistema era molto simile. Abbiamo avuto anche un anno un po’ di apprendimento, passato con il team Avintia, ed è stato buono, però oggi sono contento.

Quale pensi sia la forza di questa squadra?
È il gruppo che lavora qui, dal primo all’ultimo. Tutte le persone: da chi ci fa da mangiare in hospitality, a chi lavora in box, a chi lavora in ufficio a Tavullia. Credo che siamo riusciti a creare un team veramente molto buono.

Su otto gare Bezzecchi ne ha vinte due, com'è lavorare con lui?
Ci conosciamo ormai da molto tempo, avendo lavorato insieme anche in Moto2. Lo guardo in faccia e so quello che vuole, ci capiamo facilmente e questo ci ha dato un bel vantaggio. Questo discorso vale anche per Luca, con cui forse ho lavorato anche di più. Mi trovo molto bene con entrambi.

È stata più forte l'emozione del titolo di Bagnaia in Moto2 o la prima vittoria del team in MotoGP con Bezzecchi?
È difficile dirlo, però un mondiale te lo godi di più. Quando abbiamo vinto il titolo con Pecco in Malesia abbiamo fatto una grande festa. Ovviamente vincere una gara in MotoGP è veramente difficile, ma subito dopo averla vinta devi già pensare a quella successiva. Sono molto simili, ma vincere il titolo ha un po’ più di peso.


Ti aspettavi un inizio di campionato così buono?
Così solido no. Però sapevamo che l’inizio dell’anno era per noi fondamentale, avendo la moto campione del mondo. Sapevamo che la Desmosedici era a un grandissimo livello e quando abbiamo fatto i test pre-stagionali abbiamo capito che se volevamo fare qualcosa di importante, lo avremmo dovuto fare all’inizio.

Visti i valori in pista qual è l’obiettivo concreto per il 2023?
Quello che dobbiamo fare adesso è concentrarci su una gara alla volta e divertirci.

Luca e Marco hanno qualcosa in comune?
Sì, la moto! (ride) Sono molto diversi l’uno dall’altro: Luca sta lavorando quasi in maniera perfetta, non fa molto rumore, ma ogni volta che compie uno step poi resta lì. Con entrambi ho un rapporto basato sul rispetto. Sanno che per loro farò il massimo. Dopo tanti anni cominciamo a essere anche amici e questo è importante facendo 21 gare all’anno. Loro sono i due piloti con cui mi sono trovato meglio nella mia carriera da team manager.

Come valuti la Sprint? Sia da team manager sia da ex pilota.
Mi piace molto. Il weekend passa molto più velocemente, è molto più esplosivo e divertente. Fin dal venerdì bisogna montare la gomma morbida per fare il tempo sul giro, è quasi la giornata più importante perché se si entra già in Q2 ci sono più possibilità di partire davanti. La Sprint sappiamo com’è, ma non è così importante come pensavamo. Se chiudi ottavo prendi 1 punto. La differenza la fanno i primi tre, poi dopo la differenza è piccola.

Ti sarebbe piaciuto correrla da pilota?
Sì. C’è più stress ovviamente, si dice che ci sia più rischio, ma un pilota quando è sulla moto va sempre al 100%... hai lo stesso rischio sia quando fai la qualifica sia quando fai la Sprint. Forse ce n’è un pelo in più dovendo fare i sorpassi, ma mi sarebbe piaciuto farla.


Come si lavora con Valentino Rossi come capo? Quanta pressione c'è per il nome VR46?
È anche “peggio” adesso, vuole essere aggiornato su tutto. È un piacere che chieda com’è la situazione, cosa facciamo. Prima quando correva ancora chiedeva, ma aveva molto più da fare. Ora è veramente sul pezzo.

Chi vince il titolo MotoGP?
Te lo dico a Valencia! (ride) Difficile dirlo ora, mancano ancora tante gare. Il pilota da battere è Pecco, sulla carta è quello che ha più opzioni.

Te la immagini una finale tra Bagnaia e Bezzecchi?
Sarebbe bellissimo, è un sogno. Poi sappiamo che vince solamente uno, ma essere protagonista sarebbe già bellissimo.

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