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Interviste MotoGP - Nadia Padovani: “Fausto mi ha trasmesso tutta la sua forza"

Finalmente il Mondiale è tornato in Europa e in esclusiva abbiamo potuto fare una chiacchierata con Nadia Padovani, al timone della squadra del marito Fausto Gresini in MotoGP, che ci ha raccontato come si trova in questo nuovo ruolo, come vive le gare e qual è l’eredità più grande che le ha lasciato l’ex pilota
Dietro a un grade uomo c'è sempre una grande donna
Il 23 febbraio 2021 a causa del Covid ci ha lasciati Fausto Gresini, dopo una brillante carriera di pilota era passato al di là del muretto del box avviando una altrettanto importante avventura come team manager. Fausto se n'è andato con tanti sogni e progetti ancora da realizzare e la sua Gresini Racing è stata presa in mano dalla moglie Nadia Padovani. La stagione 2022 è iniziata nel migliore dei modi con due vittorie di Enea Bastianini in MotoGP (Qatar e Texas). Nel primo Gran Premio europeo, disputato in Portogallo, la nostra Serena Zunino ha fatto una chiacchierata in esclusiva con lei, toccando diversi temi importanti. Dalla scomparsa del marito alla volontà di tenere l'azienda, per poi parlare anche dei due piloti in MotoGP, Enea Bastianini e Fabio Di Giannantonio.

Come stai affrontando questa sfida?
A parte tutto il lavoro che c’è stato dietro per arrivare a oggi, non sembra vero che in cinque gare abbiamo vinto due GP. Sembra un sogno. Comunque siamo qui, sono molto contenta di aver tenuto l’azienda e di aver portato avanti la Gresini Racing. Probabilmente c’era un disegno, se penso poi alla vittoria del primo GP, quell’emozione è stata incredibile.

È quello finora il momento più bello della stagione?
A livello di emozione forti sì. La seconda vittoria è arrivata con una gara di intelligenza e tattica, è stata veramente bellissima, però il primo racchiudeva in sé tutto. La morte di Fausto, quello che abbiamo fatto per portare avanti l’azienda, i sacrifici, gli sponsor che sono andati via dopo la sua morte, le preoccupazioni... Negli ultimi interminabili giri di quella gara ho rivissuto tutto quello che abbiamo passato.

Come vivi oggi le gare da questo nuovo punto di vista?
Con l’ansia, una tachicardia pazzesca, non vedo l’ora che taglino il traguardo! Un po’ per l’emozione di vedere il tuo pilota, un po’ perché lo vivo dal punto di vista di una mamma, essendo ragazzi giovani. So quant’ansia provano i genitori nel vedere i figli gareggiare in uno sport così pericoloso. C’è un insieme di cose che mi fa battere forte il cuore.

Come mi racconti Enea Bastianini?
L’ho conosciuto quando ha iniziato a correre per mio marito in Moto3. Ricordo questo ragazzino, così carino, tranquillo, pulito, è una bella persona. Ora l’ho ritrovato uomo e rivedo in lui la stessa serenità che aveva all’epoca, è cordiale, con un grande potenziale. Affronta le gare con una grandissima maturità, molta di più per l’esperienza che ha in MotoGP.

Dall’altra pare del box c’è Fabio Di Giannantonio, anche lui con una lunga storia con la Gresini Racing.
Anche lui l’ho conosciuto che era un ragazzino, aveva l’apparecchio ai denti. Averlo avuto con noi l’anno scorso in Moto2 e quest’anno in MotoGP è molto bello, sta facendo una bella crescita. Ha un carattere molto deciso, è molto diverso da Enea. Enea è più riservato, non gli piace tanto apparire, invece a Fabio piace di più la mondanità, ha lo stile del romano.

Non hai mai pensato di mollare?
No. Quando Fausto è morto ho sentito dentro di me che dovevo portare avanti la sua azienda, lo dovevo a lui per tutto quello che ha fatto in questi anni. Per il suo lavoro era poco a casa e non si è goduto niente, i figli, la casa in campagna. Mi ero data un termine, che era quello che mi era stato dato da Dorna per decidere. A quel punto ho fatto di tutto per poterci essere, con i collaboratori storici di Fausto, e a fine giugno ho confermato il progetto.

Non senza momenti critici.
Uno sponsor basilare si è tolto all’ultimo momento. Non ci ho dormito la notte, la disperazione è stata tanta, però volevo tanto che tutto proseguisse perché era di Fausto, quindi abbiamo lavorato ancora più duramente per andare avanti.

Quanto ti inorgoglisce questa cosa?
Non lo so, è tutto così strano. Già mi sembra un sogno che abbiamo vinto due gare. Anche il fatto di essere qui dentro, anche rilasciare interviste. Non sono gasata. La mia vita continua nello stesso modo. L’anno scorso non ho voluto esserci perché non avevo ancora la mentalità per seguire questo progetto, poi dopo la morte di Fausto ci sono state tante cose da fare, volevo stare vicino ai miei figli e soprattutto alle mie bambine, che sono più piccole. Quest’anno ho deciso di seguire il campionato perché è giusto così, che stia vicino anche alle mie squadre.

Cosa ti ha trasmesso Fausto di questo mondo che era il suo?
Tutta la sua forza. Da ragazzino è cresciuto in una famiglia normale, poi con le sue forze ha iniziato a correre con queste moto. Non aveva un soldo, chiedeva agli amici una mano, piano piano è riuscito a essere un pilota e ha vinto. La nostra storia è cominciata che lui correva, poi ha seguito per un anno Loris Capirossi e ha deciso di mettere in piedi questa squadra piccola, con la Honda in 500. Erano quattro gatti. Tutto è cresciuto fino ad arrivare agli ultimi tempi. Quest’anno abbiamo lasciato la Moto3, non riuscivamo a tenere in piedi quella classe, ma abbiamo mantenuto MotoE, Moto2, MotoGP e CIV.

Quanto credi nel titolo MotoGP?
Siamo partiti con il pensare di essere nei primi cinque in tutte le gare. Siamo consapevoli che in pista ci sono piloti molto forti, è chiaro che ci si pensa, sarebbe bello, ma vogliamo stare con i piedi per terra.

In cosa risenti Fausto?
Specialmente quando entro qui dentro (in hospitality, ndr), quando vado in ufficio, lo vedo dappertutto. È sempre presente, me lo sento proprio dentro. Sarà anche che ho vissuto 33 anni con lui, siamo cresciuti insieme. Avevo vent’anni quando l’ho conosciuto, lui 26.

Qual è l’eredità più grande che ti ha lasciato Fausto?
I nostri quattro figli. Quando li abbraccio so che una parte di loro è Fausto. Sono molto uniti ed è una cosa bellissima. Li sento molto vicini, le figlie hanno un carattere molto forte, specialmente Agnese la piccola, che era la coccolina di Fausto, perché quando è nata lui aveva già 50 anni.

Ecco il calendario 2022 della top class e la classifica del campionato.

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