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Interviste MotoGP - Joan Mir: “Al Mugello è Bastianini il pilota da battere”

Tra i pretendenti al titolo anche quest'anno c'è Joan Mir, il maiorchino corre con l’obiettivo di chiudere al meglio l’esperienza in Suzuki, visto che la casa si ritirerà a fine anno. Lo abbiamo intervistato al Mugello, ci ha raccontato la sorpresa per l'addio della casa di Hamamatsu e ha analizzato i risultati ottenuti fin qui, parlandoci poi del suo futuro prossimo
Un 2022 dal sapore amaro
A fine anno Suzuki si ritirerà dalla MotoGP, una notizia che ha preso di sorpresa tutti, compreso Joan Mir che nel 2020 ha portato la Casa di Hamamatsu sul tetto del mondo, vincendo il titolo iridato. Il maiorchino ne ha parlato con la nostra Serena Zunino, in un’intervista esclusiva che si è tenuta al Barberino Outlet dove Dainese ha organizzato un evento in occasione del Gran Premio d’Italia.

Che bilancio fai finora delle gare quest’anno?
E' senz’altro positivo. Si potevano fare molti punti in più all’inizio della stagione, se non fossi caduto nelle gare di Portimao e Le Mans due settimane fa. Questo non è il modo in cui esattamente volevo cominciare la stagione, ma l’importante è che siamo sempre lì davanti.

Il Mugello cosa rappresenta per te?
L’anno scorso è stato speciale perché qui ero andato a podio (terzo posto, ndr) come anche ad Assen, quest’anno vorrei fare qualcosa di più, dobbiamo cominciare per stare al top. Rappresenta una gara speciale, come lo è Jerez in Spagna. Domenica punto a vincere.

Qual è la parte più bella del tracciato toscano per te?
Tutti dicono che sia il tratto della Casanova-Savelli e lo è anche per me.

Quanto sei rimasto deluso dall’addio di Suzuki da 1 a 10?
Dieci. Perché abbiamo lottato tanti anni per raggiungere i risultati sperati e per me all’inizio è stata una scommessa. Siamo anche riusciti a distinguerci, vincendo il Mondiale insieme. Anche l’anno scorso siamo andati bene chiudendo sul terzo gradino del podio iridato. Quest’anno stiamo nuovamente lottando per le posizioni di vertice. Alla fine è un peccato che abbiano preso questa decisione, anche per la gente che ci lavora.

Cosa ti mancherà?
Le persone che compongono la squadra, loro mi mancheranno davvero. Nel paddock si sa che la squadra Suzuki è speciale e lo è proprio per il valore umano che c’è.

Ora mancano comunque ancora molte gare da disputare insieme.
Sì ovvio, è un’opportunità per la squadra e per dare a loro una bel finale di stagione, concludendo bene il lavoro insieme.

Quanto è difficile adesso concentrarsi su questo obiettivo sapendo che poi a fine anno finisce tutto?
È molto difficile stare su questo sapendo che a fine stagione questo progetto si chiuderà. Non è facile sia per me sia per tutto il team, non lo nascondo. Anche se fa parte del mio lavoro tenere separate le due cose.

In ottica 2022, chi ti piacerebbe che sia il tuo compagno di squadra?
(sorride) L’importante non è chi sarà, ma avere una bella moto tra le mani. Poi vediamo. Come rivale nel box si vuole sempre il più forte.

Chi ti piacerebbe?
Uno veramente forte che così mi aiuta a crescere come pilota.

Ti aspettavi un Enea Bastianini così forte?
Sì perché già l’anno scorso aveva fatto molto bene e quest’anno ha la moto a disposizione. Al Mugello sarà lui da battere, sicuramente andrà forte.

Ecco il calendario 2022 della top class e la classifica del campionato.

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