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Intervista esclusiva a Vietti: “MotoGP? Spero di arrivarci con un buon risultato in Moto2”

Moto2 news – Al suo quinto anno di Mondiale, Celestino Vietti in questa stagione veste i colori del team Fantic Racing con cui punta a stare nelle posizioni che contano. Dopo otto gare ha fatto con noi un bilancio di questo 2023, ha parlato della sua crescita e dei consigli fondamentali che gli dà il suo "maestro" Valentino Rossi

Voto: 7
Da quest’anno il celebre marchio Fantic è entrato nel Mondiale, più precisamente nella classe Moto2 dove è rappresentato in pista dai due piloti Celestino Vietti e Borja Gomez. Allievo della VR46 Riders Academy, la scuola creata da Valentino Rossi, il piemontese è l’esperto dei due e colui su cui sono posate le più alte aspettative. Dopo otto gare conta con una pole position, in Texas, e il quarto posto come miglior risultato, conquistato in Francia. Intervistato dalla nostra Serena Zunino, ecco cosa ci ha raccontato sul presente e sul futuro.

Come sta andando questa stagione?
A livello di risultati qualcosa ci sta mancando, speravamo di riuscire a essere un po’ più avanti adesso. Da un punto di vista di guida e feeling con la moto siamo cresciuti rispetto all’anno scorso, siamo più consapevoli di quello che ci serve e anche a livello di guida nei posti in cui ero più in difficoltà siamo andati un po’ meglio. I risultati non sono dalla nostra parte, che alla fine è la cosa più importante. Secondo me stiamo lavorando bene, è solo una questione di riuscire a mettere insieme tutte le cose. Il bilancio non è negativo, anzi direi positivo.

Se ti dovessi dare un voto da 1 a 10?
Direi 7 perché il risultato è quello che conta e dove potevo portarne a casa di buoni non sono riuscito a ottenerli. Stiamo migliorando tanto… Due o tre cose si sono messe insieme e non siamo riusciti a partire come dovevamo.

Com’è questa Kalex?
Bella. Non è cambiata troppo dall’anno scorso. Sono cambiate alcune cose che fanno cambiare la gestione della guida soprattutto durante la gara, perché c’è più aderenza in generale. Poi le gomme negli anni stanno diventando sempre un po’ più morbide per la Moto2. Nella guida si fa più fatica a girare con il posteriore, mi sto abituando ma ci siamo.

Cosa ci possiamo aspettare da te nella seconda parte di stagione?
Dovrà essere un punto dove riusciamo - sia io allenandomi molto bene, sia la squadra lavorando il più possibile su alcuni dettagli che forse ogni tanto ci sfuggono - ad arrivare un po’ più pronti da ripartire con una spinta in più. Non è ancora detto niente, si può lottare fino alla fine almeno per arrivare il più possibile vicino ai primi 3 o terzo. Dobbiamo rimanere focalizzati sul continuare a crescere.

Valentino Rossi come ti sostiene?
Mi scrive sempre e soprattutto mi dice che posso andare più forte di così. Mi dà molti consigli e ascoltandoli faccio sempre qualcosa di meglio. Anche lui mi dice spesso di fare meglio in partenza, che è un punto dove perdo sempre di più. Se al Mugello non fossi partito così male non sarei stato in quella posizione alla prima curva e tutto quel pasticcio non si sarebbe creato. Sono contento perché se mi dà consigli vuol dire che ci tiene e mi fa piacere.

Sei al tuo quinto anno nel Mondiale, come sei cambiato?
Qualcosa è cambiato nella mentalità, forse prima ero un po’ più in soggezione e tutto mi sembrava nuovo e grande. Adesso me lo sono reso un po’ più mio e arrivo anche con più serenità alle gare. Sono cresciuto a livello di pilota: molte cose le ho imparate e sono riuscito a migliorare. Mi manca ancora tanto perché, alla fine della fiera, nei momenti decisivi non sono mai stato molto concreto. Quindi penso di dover migliorare a livello gestionale e sotto pressione, ci sto lavorando e piano piano ci sto riuscendo.

Da quest’anno vesti i colori di Fantic, che marchio è?
Non mi sarei mai aspettato di vederlo in questo mondo, ma sono arrivati con una grande carica e tanta voglia di fare. Sia io sia la mia squadra siamo contenti di questo arrivo, è stato bello, siamo riusciti a mantenere il gruppo. Questo è stato positivo per noi e per loro, stiamo lavorando, ci stiamo conoscendo. Quest’anno abbiamo già ottenuto la prima pole position, è un buon risultato. Poi il motocross è la mia seconda passione più grande...

Chi vince il titolo di MotoGP quest'anno?
Non è scontato e non è facile. Pecco è il più in forma di tutti, a volte però è lui contro sé stesso e quando fa un po’ di errori perde parecchi punti che avrebbe potuto portare a casa. Al contrario ci sono un “Bez” (Marco Bezzecchi) e un (Jorge) Martin in carica, nella loro miglior stagione, sono motivati. Se una volta c’è da rischiare qualcosa in più possono farlo serenamente, non hanno niente da perdere. Pecco è Campione, ha più responsabilità, se sbaglia lo massacrano, è un altro approccio alle gare. C’è molta consapevolezza da parte di Pecco e un po’ di esuberanza per gli altri due.

Tu quanto pensi alla MotoGP?
È da vedere. Non si sa mai cosa può succedere in una carriera. Quando arriva l’opportunità della MotoGP è buon
o coglierla, dato che non capita sempre. Penso però anche che uno se la debba meritare e spero di riuscire ad arrivare in MotoGP con un buon risultato in Moto2.

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