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I 10 maghi della pioggia: ecco i campioni che hanno preceduto Brad Binder

Il sudafricano è solo l'ultimo di una lunga lista di piloti capaci di danzare sotto l'acqua: da Rossi a Marquez, da Dovizioso a Petrucci e Miller, i talenti non mancano nella MotoGP di oggi. Ma se torniamo indietro, non ci si può dimenticare di un certo Kevin Schwantz
Binder domenica ha dato a tutti una lezione di guida sul bagnato, per giunta con le slick. Si sa che al buon Brad non manca il fegato per spalancare il gas in condizioni al limite, e dopo una prova del genere lo si può sicuramente includere nella ristretta cerchia dei piloti che sanno "danzare sotto la pioggia". Ma chi sono, negli ultimi trent'anni, i campioni che più ci hanno fatto emozionare a riguardo? Ecco la nostra top ten.

Marc Marquez – GP Germania 2021
Insomma, il fenomeno spagnolo ci ha dato prova più volte di come sappia guidare oltre il limite, asciutto o bagnato che sia. Vi ricordate il gp di Repubblica Ceca a Brno, nel 2017? Marc tornò tempestivamente ai box a cambiare moto quando era a metà classifica, poi prese un ritmo allucinante e finì per vincere con 12 secondi di vantaggio su Pedrosa. Ma senza tornare agli anni passati, poco più di un mese fa, con la vittoria al Sachsenring, Marquez ancora una volta ha fatto vedere come nelle condizioni più difficili da interpretare non manchi di sensibilità e coraggio.

Cal Crutchlow – GP Argentina 2018
Si dice che un tabaccaio inglese sia più veloce di qualsiasi pilota di diversa nazionalità sotto la pioggia, e in un certo senso Cal incarna il detto popolare alla grande. Se il suo ritorno alle corse è stato sottotono, non dimentichiamoci che 2 delle 3 vittorie in MotoGP del britannico sono avvenute in condizioni di bagnato. Epica la prima a Brno nel 2016, da ricordare anche l'ultima, a Termas de Rio Hondo, nel 2018. In quella gara ebbe la meglio su Zarco in un duello all'ultima staccata, meritando ampiamente il primo gradino del podio.

Danilo Petrucci – GP Francia 2020
Il buon Petrux è svantaggiato dal peso in condizioni asciutte di gara, ma quando piove non ci sono santi che tengano. Se poi aggiungiamo che la Desmosedici ha un ottimo grip meccanico, l'accoppiata ci ha regalato più di un momento felice. L'ultimo in ordine di tempo è stata la vittoria dell'anno scorso a Le Mans, ma anche in precedenza Danilo era andato più volte a podio: terzo in Giappone nel 2017, dietro la coppia Dovizioso-Marquez che aveva incantato con un duello all'ultima curva, addirittura secondo a Silverstone nel 2015, battendo proprio Andrea in una gara che aveva visto il podio monopolizzato dagli italiani.

Valentino Rossi – GP Gran Bretagna 2005
In quella Silverstone di sei anni fa, Rossi vinse una gara leggendaria, battendo Marc Marquez e salendo sul podio insieme a Petrucci e Dovizioso. Ma dieci anni prima Vale aveva stravinto, sempre in Inghilterra, a Donington Park, quasi umiliando la concorrenza. In una pista che sembrava una piscina, nella quale si erano tuffati quasi tutti i migliori, Rossi risalì dalla settima posizione e andò a vincere su Kenny Roberts Jr con ampio margine. L'elenco dei successi bagnati di Rossi sarebbe lungo, fino all'ultimo successo del 2017 ad Assen, anche in quel caso sotto la pioggia.

Andrea Dovizioso – GP Giappone 2017
Il successo a Motegi fa parte della saga dei duelli con Marc Marquez, l'incrocio all'ultima curva anche in quel caso premiò il forlivese, abile a lasciare sfilare lo spagnolo per poi fregarlo in uscita. Ma anche l'anno prima, a Sepang, Andrea si era imposto sul bagnato per la sua prima vittoria in Ducati. E poi la pioggia è sempre stata un marchio di fabbrica per Dovizioso, fin dal successo del 2009 a Donington Park.

Jack Miller – TT Assen 2016
Nelle prove del gran premio di Argentina 2018, Jack aveva girato un paio di secondi abbondanti più veloce degli avversari e ogni volta che c'è un turno bagnato l'australiano fa capire che non gli manca il pelo sullo stomaco. La sua prima vittoria in MotoGP però rimarrà storica: ad Assen, sotto il diluvio universale, approfittando delle cadute di Rossi e Dovizioso, battendo Marc Marquez e per di più con una Honda clienti che era un vero disastro come moto.

Chris Vermuelen – GP Francia 2007
Campione del mondo Supersport nel 2003, vicecampione mondiale superbike nel 2005, l'australiano in MotoGP non ha avuto una carriera fortunata, ma qualche soddisfazione se l'è tolta nonostante i molti infortuni. Una su tutte a Le Mans, nel 2007, quando sotto il diluvio universale riuscì a rimanere in piedi e a portare a casa il successo sulla sua Suzuki.

Kenny Roberts Jr – GP Malesia 2000
Fu la prima delle vittorie del celebre figlio d'arte nell'anno del mondiale, un anno che lo portò al titolo iridato proprio in virtù della sua capacità di guidare al meglio sotto la pioggia. Tre dei suoi quattro successi furono “benedetti” proprio dall'acqua, e poco importa se a Sepang la gara fu interrotta e mai più ripresa. Il californiano meritò quel successo e quel mondiale, guidando sempre con intelligenza e grande sensibilità.

Kevin Schwantz – GP Germania 1988
Il mitico 34 sapeva fare emozionare e già nell'anno del debutto nel motomondiale la sua fama di pilota spettacolare era ben nota. Tra le qualità di Kevin – certificate dall'amico e rivale Wayne Rainey- c'era anche la capacità di guidare ai massimi livelli sul bagnato: per esempio al Nürburgring, quando su una delle piste più spaventose del Motomondiale andò a vincere con 19 secondi di vantaggio proprio su Rainey.


 
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