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Botturi vince il Tunisia Desert Challenge con la nuova Ténéré

Il pilota di Lumezzane ha concluso l'ultima tappa in conserva, mantenendo comunque oltre 10 minuti di vantaggio sul primo dei suoi inseguitori. La bilindrica Yamaha si è rivelata solida e promette bene in vista dell'Africa Eco Race
Si è concluso ieri i il Tunisia Desert Challenge 2022, con la vittoria di Alessandro Botturi a bordo della nuova Yamaha Ténéré Rally, alla sua prima uscita in gara. La manifestazione si è conclusa dopo due giorni di tempesta e vento, con l’ultima speciale accorciata a 260 chilometri, tutti estremamente veloci, senza più dune, ma con tanta navigazione, a tratti anche ingannevole.

Tutto secondo programma
L'ultima giornata del rally è cominciata con Alessandro partito per primo, davanti ai suoi avversari Jerome Martiny e Mathieu Doveze e ha, ovviamente, fatto strategia, essendo lui l'apripista. Il Bottu  non ha preso nessun rischio, visti i 9 minuti di vantaggio che vantava in classifica sul belga e i 13 sul francese, e così ha esercitato un controllo costante per tutta la speciale sugli avversari. La tappa quindi ha visto Botturi concludere quinto con 3 minuti di distacco su Neels Theric, ma senza perdere praticamente nulla dai suoi più diretti inseguitori.

Una novità assoluta
Il pilota di Lumezzane ha conquistato così la sua prima vittoria internazionale in sella alla bicilindrica Yamaha: “Sono stracontento – dice un raggiante Botturi–. Ho portato questa moto al debutto e vincere è davvero una soddisfazione immensa e devo dire bravi a tutti i ragazzi che hanno lavorato qui con noi in questa settimana, ingegneri e meccanici. E non bisogna pensare che sia stata una settimana semplice, anzi. Non è stato facile, è stata una gara impegnativa e alcuni giorni difficili, però ce l’abbiamo fatta”. La nuova Ténéré è stata sviluppata nel corso degli ultimi 12 mesi, con diverse modifiche nella distribuzione dei pesi e nella ciclistica che hanno migliorato il comportamento della media bicilindrica di Iwata. Ovviamente il punto d'arrivo di questo percorso sarà l'Africa Eco Race del prossimo ottobre, quando il percorso e gli avversari saranno di tutt'altro tenore. In questo senso è stato comunque confortante vedere che per circa 2mila chilometri la Yamaha non ha avuto problemi di affidabilità, il primo passo verso una prestazione solida anche in una maratona più lunga.
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