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Austin dichiara emergenza sanitaria, GP delle Americhe a rischio?

MotoGP news – La stagione 2020 della categoria regina rischia di non iniziare neanche il 5 aprile con il Gran Premio delle Americhe. Ad Austin, infatti, è stato proclamato lo stato di emergenza ed è stato anche cancellato uno storico festival musicale giunto al 38esimo anno. Ogni caso verrà considerato a sé, ma si vogliono evitare eventi che possano raccogliere più di 2500 persone
Situazione difficile
Ufficialmente il campionato di MotoGP 2020 dovrebbe iniziare il 5 aprile dal circuito di Austin, in America, ma a quanto pare anche questo round potrebbe subire qualche modifica. Infatti, dopo la cancellazione del GP del Qatar e lo spostamento dell’appuntamento in Thailandia (previsto per il 22 marzo e posticipato al 27 settembre) è a rischio il GP americano con lo stato di emergenza dichiarato dalla città di Austin che accoglie il GP, a causa dell’epidemia del coronavirus. Ma non solo: Austin ha proibito eventi che raccolgano più di 2500 persone, per fare in modo che venga evitato ogni tipo di contagio da coronavirus. Proprio per questo motivo è stato cancellato anche il Festival di Primavera, conosciuto come South by Southwest, che doveva esserci dal 13 al 22 marzo e che si celebra da ben 37 anni. Un evento storico dunque, che quest’anno per la prima volta non si terrà in un posto dove la cultura musicale è molto importante, per salvaguardare la salute dei cittadini stessi. Il sindaco Steve Adler ha ammesso di essersi fidato di esperti, prima di prendere questa decisione, e che ogni caso sarà trattato individualmente ogni evento. Se questa misura di sicurezza resterà, sarà dunque possibile che il GP di MotoGP previsto dal 3 al 5 aprile non potrà prendere parte. A meno che, l’appuntamento non si terrà a porte chiuse, ma per ora queste non sono nulla di più che semplici supposizioni. A questo inoltre oggi si aggiunge il nuovo decreto del governo, secondo cui chi si trova nelle regioni di Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna non può uscire da quelle considerate “zone rosse” fino al 3 aprile, e proprio in queste zone si trovano molte persone che lavorano in MotoGP, per esempio i tecnici di Ducati e Aprilia.
 
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