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Paolo Simoncelli: “Con Marco sono stati 25 anni stupendi”

Paolo Simoncelli è tornato a raccontare del "suo Marco" in un'intervista televisiva. Per lui nessun rimpianto, sono stati 25 anni vissuti al massimo, poi parlato della sua nuova vita nelle corse, da quest'anno addirittura nel Motomondiale, spiegando: "Lo faccio per tenermi impegnato, per non pensare tanto a Marco"
"Voglio diventare world champion"
Durante lo speciale “Il Diritto alla vita”, nel programma televisivo “Forum”, Paolo Simoncelli, ha raccontato del "suo" Marco e di come ha vissuto quei tragici momenti: “Quando è accaduto l’incidente, onestamente avevo pensato al massimo ad un’invalidità molto grave, ma non alla morte. Mia moglie dice che quel giorno sarebbe successo in qualunque modo, qualsiasi lavoro avesse fatto, e dice sempre che se avesse fatto il muratore sarebbe caduto dall’impalcatura. Io e mia moglie non abbiamo nessun rimpianto e questa è la nostra forza, perché noi abbiamo fatto tutto quello che serviva per renderlo felice. Quando Marco aveva 9 anni scrisse sul suo diario che un giorno sarebbe diventato world champion”. E così è stato, nel 2008, nella classe 250 con sei vittorie a suo nome. Paolo racconta: “Quando Marco riguardava alla televisione le sue gare diceva: ‘Ho fatto una roba da matto!’”. Dopo la scomparsa del “Sic” non è stato facile andare avanti per la famiglia e il padre ha deciso di tornare in pista, prima nel Campionato Italiano di Velocità, poi da quest’anno nel Mondiale, con il suo team SIC58 Squadra Corse e due piloti, Tony Arbolino e il giapponese Tatsuki Suzuki. Simoncelli ha spiegato: “Ho cominciato con altri bambini per vivere meglio io; mi tengono impegnato e questo mi aiuta a non pensare tanto a Marco. A livello tecnico forse è più facile trovare uno che assomigli a Marco, ma a livello caratteriale ne vedo pochi”. In conclusione, dice: “Siamo felici di averlo avuto, felici di aver passato 25 anni stupendi e poi, e poi, Vaff***”.
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