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Intervista a Danilo Petrucci: “Sorpreso dalla costanza di Dovizioso”

MotoGP news - Alla vigilia del Gran Premio di Misano abbiamo parlato con Danilo Petrucci, che ha fatto il punto sulla sua stagione, ci ha parlato delle difficoltà avute con la nuova carena e di Andrea Dovizioso: "Il suo segreto è come usa dolcemente l'acceleratore"
Stagione tra alti e bassi
Durante il GP di Misano abbiamo potuto parlare con Danilo Petrucci, che, dopo il buon terzo posto firmato al Mugello, ha poi ottenuto un'altra bella prestazione davanti al pubblico di casa.
Il pilota di Terni, alla guida della Ducati Desmosedici GP versione 2017, come quella dei piloti ufficiali della casa di Borgo Panigale, ha cominciato parlando dei "rivali" di casa: “Non sono sorpreso che Dovizioso e Lorenzo siano davanti a me, anche se per quest’ultimo si è trattato solo di un paio di gare. In classifica ho cinque ‘zeri’, quattro di questi non sono dipesi direttamente da me. La classifica è questa nonostante alcuni buoni risultati, ce la posso ancora fare ad arrivare davanti a Lorenzo. Questo non è il mio obiettivo principale della stagione, anche se sarebbe bello”.
Un posto nel team ufficiale per Petrucci sarebbe importante e non crede che sia una questione definitivamente chiusa: “Per il prossimo anno, 2018, non c’è posto, dato che i contratti sono biennali per entrambi i piloti. L’anno prossimo rimarrò nella stessa posizione in cui sono quest’anno. Vedremo dopo le prime gare, quando saremo tutti in scadenza di contratto, cosa succederà”.
La prima parte di stagione è stata molto buona per il portacolori del team Pramac, che ha collezionato ben due podi, un terzo posto al Mugello e un secondo ad Assen, in Olanda. La seconda, invece, è iniziata con qualche problema: “Nelle ultime due gare ci sono state delle difficoltà in più. A Brno ero, fino a cinque giri dalla fine, ipoteticamente sul podio e poi ho chiuso settimo, non era una gara da buttare via. Certo che anche a me sarebbe piaciuto fare meglio. In Austria ho potuto lavorare tutto il fine settimana solo con una moto, partivo in seconda fila e poi come se non bastasse si è rotta la moto dopo solo tre giri. L’ultima gara è stata un po’ condizionata dagli eventi: nelle fp3 aveva piovuto e non sono potuto rientrare nei 10. In FP4 avevo avuto un passo decente, ma in qualifica sono caduto per non tirare giù gli altri con le gomme fredde, quindi da lì è stata un po’ in salita. In gara avevo recuperato fino al decimo posto e poi è andata a finire come avete visto tutti (ritiro per problema tecnico ndr)”.
Petrucci ha confermato di aver ricevuto un’offerta da Aprilia per fare coppia con Aleix Espargaro nel team di Noale, ma ha preferito restare nel team Pramac per la stagione 2018 e ha spiegato: “L’offerta di Aprilia era sicuramente buona. Li ringrazio per avermi voluto così fortemente, però mi sembrava brutto nei confronti di Ducati fare metà stagione da separati in casa. Avrò un altro anno per vedere se sarò pronto per il team ufficiale Ducati, in vista del 2019. In Ducati mi hanno sempre trattato bene, ho preferito rimanere con loro e staremo a vedere come andrà il prossimo anno”.
Con la nuova carena non si è trovato a suo agio, e ha raccontato: “Le difficoltà in Austria erano dovute al fatto che il mio impatto aerodinamico era maggiore e non riuscivo a essere veloce nei rettilinei, perdevo troppo, nonostante recuperassi in staccata. Sicuramente staranno andando avanti gli sviluppi Ducati, ma non so di cosa si tratta. A Misano avrò la seconda carena, che avevo già provato in precedenza, magari potrebbe funzionare, ma non è la prima cosa che dobbiamo fare per il fine settimana di Misano”.
Tra “Petrux” e Andrea Dovizioso ci sono delle somiglianze: “A volte uso qualche elemento che poi anche Dovi userà nella gara successiva. La cosa più importante è che io e Dovi abbiamo uno stile di guida simile e quindi abbiamo bisogno, più o meno, delle stesse cose. È importante spingersi l’uno con l’altro, confrontare i miei dati con i i suoi. Non so se il mio lavoro gli è utile, ma lo spero. Da lui sono sorpreso non tanto per la velocità, quanto per la sua costanza. Sicuramente la moto è migliorata, ma lui è più forte di prima. Non è tanto più veloce di me, ma sfrutta meglio la moto e per me questo adesso non è possibile, soprattutto nella seconda parte di gara. Con il mio stile di guida consumo troppo il posteriore. Dovi non ha nessun segreto particolare, ma è molto dolce con l’acceleratore”.

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