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Triumph Bonneville by Bunker Custom Cycles

I turchi di Bunker Custom Cycles hanno preso una Bonnie del 2014 e hanno spremuto tutta la cattiveria possibile dal suo bicilindrico. Azzeccati anche i ritocchi alla linea che ne accentuano l'aspetto di classica café racer
Bonnie di carattere
La Triumph Bonneville è destinata a un aggiornamento che potrebbe cambiarla a fondo: i rumors e le foto rubate popolano la rete da tempo. La Casa di Hinckley avrebbe in serbo per gli appassionati una versione con motore raffreddato a liquido da circa 1.000 cm3 che dovrebbe arrivare dai concessionari nel 2016 o nel 2017. Ma chi non può aspettare può trovare molti modi per dare nuova personalità alla bicilindrica inglese...
È quello che hanno fatto i turchi di Bunker Custom Cycles con questa Bonnie del 2014 che attira subito l’attenzione per le finiture curate e i tanti dettagli "café racer", ma il lavoro maggiore è "nascosto" nel motore. “Abbiamo voluto spremere tutte le prestazioni possibili dal motore della T100”, ha detto Mert Uzer di Bunker, “linea e impostazione della moto sono venute di conseguenza”. La priorità dei meccanici è stata far respirare meglio il bicilindrico, così Bunker ha scelto un kit filtri K&N e una coppia di silenziatori Predator della californiana British Custom. Queste nuove componenti sono state abbinate a una centralina Power Commander V, e al banco sono stati registrati 81 CV alla ruota. Ci sono poi due ammortizzatori posteriori Hagon Nitro, con escursione maggiorata di 2 cm e forcella con piastra abbassata di 2 cm e aggiornata con molle progressive. Sono poi arrivati un ammortizzatore di sterzo Norman Hyde, un disco freno anteriore flottante e un cerchio posteriore da 5,5 pollici in alluminio con un pneumatico Metzeler ME880 Marathon da 180. La sella è monoposto (con imbottitura in gel), mentre il telaietto posteriore è stato rimodellato per seguire la forma della nuova coda. Tocchi finali la luce posteriore a led, due semimanubri LSL, specchietti montati all’estremità del manubrio e parafanghi ridotti all'osso. Il risultato è davvero spettacolare.

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