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Non solo elettrico. Tutto su e-fuel e biocarburante

La mobilità sta cambiando e non solo verso l'elettrico e l'idrogeno: si parla tanto anche di e-fuel (carburanti sintetici) e biocarburanti, ma di cosa si tratta? Quali sono le differenze? E ci sono dei pro e dei contro? Facciamo un po' di chiarezza su queste nuove tecnologie

Dal 2035 potranno essere vendute solo auto elettriche o ad idrogeno. Una notizia nota già da tempo, ma per questo non meno "sconvolgente". Ci sono da fare però due precisazioni: la prima è che anche le auto con motori a combustione interna, purché alimentate a e-fuel, potranno continuare a essere vendute; la seconda, invece, è che le moto (per ora) sono esenti da queste limitazioni.

 

I cambiamenti sono in arrivo

Meno auto a benzina o a gasolio, però, si traduce anche in un radicale cambiamento della rete di distribuzione del carburante tradizionale, quindi indirettamente anche i costruttori di due ruote si dovranno preparare a questa conversione. Sul fronte moto, l’elettrico a batteria sembra il futuro ma non è più una novità, mentre il motore a idrogeno sembra l’alternativa più gettonata dai costruttori giapponesi (se siete interessati qui ne discutiamo qui). Come anticipato, però, nel mondo auto si parla anche di e-fuel, e di biocarburanti: entrambi possono essere utilizzati con i motori a combustione "vecchi" senza modifiche e sfruttando le infrastrutture già esistenti. Ma cosa cambia tra questi due tipi di carburanti? E quali sono i vantaggi rispetto alle soluzioni fino ad oggi proposte? Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza!

 

Cosa sono gli e-fuel?

Detti anche carburanti sintetici, vengono ottenuti combinando l’anidride carbonica (sia prelevata dall'aria, sia come sottoprodotto di impianti industriali) con l’idrogeno verde, ricavato tramite elettrolisi dell'acqua. Gli e-fuel riuscirebbero a garantire la neutralità carbonica (teorica) in quanto la CO2 emessa dai mezzi di trasporto risulterebbe pari a quella catturata nella fase di produzione del carburante sintetico.

 

Gli svantaggi degli e-fuel

Non è tutto oro quello che luccica, veniamo ai tre principali svantaggi dei carburanti sintetici. Anche se oggi nello sviluppo di e-fuel sono impegnati grandi colossi industriali (Aramco, Engie, Enel Green Power, Eni, Mazda, Porsche e Repsol, per fare qualche esempio), i costi di vendita sono ancora altissimi: infatti, nel 2023 l’unica azienda che forniva e-fuel ai privati è stata la Zero Syn95, la cui benzina sintetica costava 2,841 euro al litro. In più, per produrre un litro di e-fuels servono circa due litri di acqua, a cui si aggiunge una grande richiesta di energia (non sempre pulita).

 

E i biocarburanti?

Vista la decisione della Commissione Europea, sembra che per i biocarburanti non ci sia futuro. Non tutto è perduto, però, perché negli ultimi mesi del 2023 è nata la Global Biofuel Alliance, l'alleanza globale per i biocarburanti voluta da India, Singapore, Bangladesh, USA, Brasile, Argentina, Mauritius, Emirati Arabi Uniti e anche l’Italia. Ma cosa sono i biocarburanti? Questi sono ricavati dalla lavorazione di materie prime di origine organica come ad esempio oli estratti da semi oleaginosi, scarti organici (oli da cottura e grassi animali) e residui provenienti dall’industria agroalimentare.

 

Vantaggi e svantaggi dei biocarburanti

Sulla carta, questi carburanti sembrano molto vantaggiosi: infatti, oltre ad essere prodotti da fonti di energia rinnovabili e dare un nuovo futuro ai rifiuti (risolvendo così il grosso problema dello smaltimento), possono ridurre fino all'88% le emissioni di CO2 allo scarico rispetto agli stessi mezzi di trasporto alimentati con benzina o gasolio tradizionali. Questo datl è riferito alla seconda generazione dei biocarburanti, e quindi in futuro potrebbe anche migliorare.

Vediamo gli svantaggi: prima di tutto i costi elevati di vendita, a cui si aggiunge una produzione ancora molto limitata rispetto a quello che è oggi la necessità del parco circolante. Infine, anche se le emissioni di CO2 sono ridotte, i motori emettono comunque livelli di particolato (PM) e ossidi di azoto (NOx) molto vicini a quelli delle auto alimentate a normale benzina o gasolio.

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