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Multe autovelox, occhio agli Speed Scout

Gli Speed Scout montati a bordo delle auto di polizia e vigili hanno parecchi aspetti attaccabili da chi è multato: infatti le normative di legge rendono difficile il loro utilizzo, così capita spesso che non vengano rispettati alcuni importanti obblighi. Vediamo quali sono
Gli “Speed Scout”: gli autovelox utilizzati a bordo della vetture di servizio di polizia e vigili per controllare e sanzionare gli eccessi di velocità non sono inattaccabili. Le normative di legge rendono difficile il loro utilizzo, così capita spesso che non vengano rispettati alcuni importanti obblighi... e la multa si può contestare con buone possibilità di successo. Lo ha ribadito una sentenza del tribunale di Belluno.
 

Le norme sono chiare

Il Codice della Strada (art 142) stabilisce che la presenza di autovelox sulle strade deve essere segnalata con cartelli o segnali luminosi, ma il Decreto Ministeriale n 282 del 13/06/2017 prevede un’eccezione: “nessuna preventiva segnalazione è prevista per i dispositivi di rilevamento della velocità installati a bordo di veicoli per la misura della velocità in movimento”. Proprio questa norma è stata presa di mira dalla sentenza n.535/2017 del Tribunale di Belluno, che l’ha considerata “illegittima”.

 

La legge vale su tutto

I giudici hanno evidenziato che il Codice della Strada è legge e non è possibile che un semplice Decreto Ministeriale possa stabilire un’eccezione alla legge.  Quindi anche per lo Speed Scout c’è l’obbligo di segnalazione.

 

Come vanno segnalati

D’altra parte segnalare la presenza di un autovelox mobile in funzione su una vettura di servizio non è affatto difficile. Bastano infatti cartelli stradali, permanenti o temporanei che avvertano della presenza sul territorio comunale di questi dispositivi. Inoltre i veicoli delle forze dell’ordine possono essere dotati di dispositivi che segnalino in modo chiaro ed efficace la presenza dell’autovelox.

 

Contestazione immediata

Lo Speed Scout ha anche un altro punto debole, evidenziato con una sentenza dal Giudice di Pace di Reggio Emilia (n.286/2017): per legge le sanzioni vanno contestate immediatamente, in caso contrario bisogna spiegare perché non è stato possibile farlo. Gli agenti che utilizzano lo Speed Scout di norma specificano che il “rilievo è avvenuto tramite dispositivo che consente l’accertamento in tempo successivo”, come prevede l’art 201 bis lettera E del Codice della strada. Peccato non sia così: il sistema fornisce all’istante la velocità rilevata, pertanto le sanzioni si possono impugnare anche per l’erronea (o mancante del tutto) indicazione dei motivi che hanno reso impossibile la contestazione immediata dell’infrazione.

Ma non sono solo gli Speed Scout ad avere punti deboli.
Cliccate qui per la guida completa sugli autovelox con tutte le dritte su come contestare le multe fatte con questi sistemi. 

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