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Carl Fogarty: dal Tourist Trophy alla superbike, storia di una leggenda

Il pilota inglese ha vinto tre edizioni del TT, anche se la sua impresa più grande risale al 1992, con una moto che cadeva a pezzi. In superbike ha segnato un'epoca con Ducati

Carl Fogarty, detto anche Foggy o The King, per via dei molti successi in superbike, per lungo tempo è stato il pilota più vincente di sempre tra le derivate di serie e con Ducati ha segnato un'epoca a metà anni '90. Cresciuto nell'ambiente delle road races, ha sempre sfoggiato uno stile aggressivo e spettacolare, manifestazione di una tempra coraggiosa che lo ha fatto amare moltissimo dai tifosi.

 

GLI INIZI

Carl George Fogarty nasce a Blackburn il 1° luglio 1965 e da suo padre eredita, oltre che il secondo nome, la passione per le gare, a cui il genitore ha partecipato da fine anni '60 fino ai primi '80. Ovviamente stiamo parlando di corse su strada: tra i due avviene una sorta di passaggio di testimone e il giovane Carl sembra subito saperci fare.

Il debutto avviene all'età di 14 anni, ma il momento topico è il Manx Gran Prix del 1985, una sorta di esame di maturità per i piloti che puntano al Tourist Trophy. Il ventenne vince la gara nella categoria Lightweight Newcomer, un successo che il padre non aveva mai ottenuto, classificandosi al massimo secondo al TT. 

Fogarty inizialmente si specializza nelle piccole cilindrate, corre anche nel campionato inglese dove colleziona diverse vittorie in 250. Da lì passa al campionato del mondo TT, nella categoria F1: una sorta di antesignana della superbike, con gare corse sia su strada che su pista. Carl riesce a vincere le ultime tre edizioni del mondiale, con una Honda RC30 nel 1988, 1989 e 1990. Nel frattempo riesce anche a vincere la sua prima corsa al Tourist Trophy, nella categoria Production 750. È il 1989, la gara è rocambolesca e alla fine Carl riesce a imporsi con appena un secondo e mezzo di vantaggio su Dave Leach. L'anno successivo si impone nella Formula One TT, ma soprattutto nel Senior TT: un vero dominio, su una pista a tratti bagnata.


IL TOURIST TROPHY DEL 1992

Dagli appassionati, il Senior di quell'anno è stato votato come l'edizione più bella di sempre, i protagonisti sono Steve Hislop e Foggy. Il primo corre con una Norton, Carl con una Yamaha. I due si alternano in testa alla gara nel corso dei giri, all'ultimo è Fogarty che deve recuperare 9 secondi sull'avversario. Carl dà il tutto per tutto, ma la sua moto inizia letteralmente a perdere i pezzi: “La forcella era andata, il pedale del freno storto, la sospensione rotta. La moto era un assoluto casino”. Scoppia pure lo scarico ma, nonostante tutto, Fogarty recupera 5 secondi. Non sono abbastanza per vincere la gara, ma per fare segnare il giro più veloce di sempre al Mountain sì: 18'18”8, alla media pazzesca di 123,61 miglia orarie. Un record che resisterà fino al 1999, un primato che Carl riterrà più importante della vittoria stessa.


I TRIONFI IN SUPERBIKE

Nel 1992 Fogarty partecipa al mondiale endurance e lo vince in coppia con Teddy Rimer, su Kawasaki. Tra le affermazioni ci sono anche il Bol d'Or e la 24h di Le Mans, nelle corse su strada si impone nel temuto Macao Grand Prix. Nel frattempo l'inglese ha anche iniziato a correre nel mondiale superbike e proprio il 1992 segna il suo primo anno con Ducati. Nel 1993 si piazza secondo nel mondiale alle spalle di Scott Russell, su Kawasaki. Nella stessa stagione rischia anche di andare a podio nel motomondiale, a Donington Park, dove corre come wild card. Purtroppo finisce la benzina e Foggy riesce a raccogliere solo la quarta piazza.

Tornando alla sbk, i successi non tardano ad arrivare già nei primi anni, ma è con il debutto della 916 che il binomio diventa imbattibile. È il 1994 e in campionato Carl batte Russell grazie a 10 vittorie, nel 1995 fa anche meglio e se ne aggiudica 13. L'anno successivo passa alla Honda, che gli affida la RC45, ma Davide Tardozzi fa il diavolo a quattro per riaverlo a Borgo Panigale già dalla stagione successiva. Ci riesce, e nel 1998 e 1999 Fogarty diventa ufficialmente The King, conquistando altri due mondiali. Nel 1998 batte Aaron Slight in un'ultima gara epica, a Sugo, conquistando il titolo per soli 3,5 punti. Nel 1999 infligge la sconfitta a Colin Edwards. Cambiano gli avversari insomma, ma nessuno riesce a detronizzare il re.


IL RITIRO

Dove non arrivano i rivali, arrivano gli infortuni: il 25 aprile 2000, in gara 2 del Gran Premio d'Australia, Fogarty urta accidentalmente il pilota austriaco Robert Ulm dopo una brutta partenza e cade rovinosamente a terra, fratturandosi l'omero del braccio sinistro. La prognosi indica in 40 giorni il tempo di recupero, ma Carl non riesce più davvero a tornare a una piena funzionalità dell'arto. Il 20 settembre annuncia il definitivo ritiro dalle competizioni motociclistiche. Il suo posto in sella alla Ducati verrà preso da un semisconosciuto australiano: Troy Bayliss, ma questa sarà un'altra leggenda.

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