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Se la tua taglia cambia...

...non è necessario cambiare anche la tuta in pelle. La nostra “armatura” si può modificare fino a ben due taglie. In più si può riparare in caso di caduta e si può personalizzare con scritte e protezioni aggiuntive. Insomma, prima di cambiarla e comprarne una nuova, pensateci!
Tute
Il girovita fa i capricci? Non state più dentro la vostra vecchia tuta o,  peggio, l’avete conciata per le feste durante una scivolata in pista? Prima di rompere il salvadanaio per comprarne una nuova, chiedete il preventivo a uno dei centri specializzati nella riparazione e trasformazione di tute da moto che rimettono in sesto il prezioso “guscio protettivo”. In teoria infatti è possibile fare ogni tipo di modifica: una tuta si può riparare, allargare o restringere di ben due taglie; si possono inserire saponette e gobbe aerodinamiche; si può  persino dividere una tuta intera o al contrario cucire insieme i pantaloni e il giubbetto. In generale i prezzi non sono proibitivi, e solo in pochissimi casi l’intervento è impossibile o antieconomico. Ecco cosa c’è da sapere.


Scusi, che pelle usa?

Prima di lasciare la tuta, chiedete sempre che materiali verranno impiegati per la riparazione. Che senso avrebbe usare della similpelle, o un pellame di scarsa qualità, su una tuta da oltre 1.000 euro? I pellami di spessore compresi tra 1,1 e 1,5 mm e il tessuto in kevlar, sono gli unici in grado di garantire sicurezza e durata nel tempo. Pretendeteli, altrimenti cambiate azienda.
Pelle in pienofiore - Molto resistente, è usata nei punti più esposti in caso di caduta.
Tela di Kevlar - È un tessuto sintetico ed elastico che viene utilizzato nei punti di giunzione (e poco esposti) come l’interno coscia o sotto le ascelle, perché offre una migliore vestibilità. 



Meglio averla su misura

Oltre ai problemi di “linea”, ci sono anche altre motivazioni che possono spingere ad allargare, oppure anche a restringere una tuta in pelle. Al di la dei vezzi estetici, bisogna ricordare che:
- una tuta troppo stretta limita il pilota nei movimenti in sella e provoca fastidiosi indolenzimenti agli arti, per la pressione delle pieghe della tuta all’interno di gomiti e ginocchia; 
- una tuta troppo larga non fa aderire alla perfezione le protezioni sul corpo: braccia, gambe e schiena rischiano addirittura di restare esposte in caso di scivolata, perché le protezioni si spostano..
E le taglie? Le Case realizzano i capi in pelle in misure standard, ma non è detto che queste si adattino alla perfezione alla corporatura di chi le acquista. Modificare una tuta rappresenta così l’unica alternativa per chi, magari, porta una 48 per i pantaloni e 50 per le spalle. 


Si smonta e si rimonta

Modificare una tuta è un’operazione piuttosto lunga, complessa e costosa: vediamo perché:
- Bisogna innanzitutto “smontare” tutta la parte interessata: si devono quindi aprire le cuciture, rimuovere la fodera e le eventuali protezioni.
- Poi, a seconda che si debba allargare o restringere, si taglia (o si aggiunge) un pezzo di pelle e si rifanno le cuciture esattamente come nel modello originale (doppie, oppure triple, “rigirate”, ecc.).
- Alla fine, se il lavoro è fatto con cura, non si deve vedere nulla. 



Toppe invisibili

Nel caso delle riparazioni, bisogna fare in modo che a fine lavoro non si veda nulla. Ci sono ditte o artigiani che mettono una toppa e via, badando solo alla “tenuta”. Ma se il capo è di qualità, anche l’occhio vuole la sua parte: come si vede nelle foto (scattate presso la Emmegi di Roma, che ringraziamo per la collaborazione) bisogna tentare di rispettare lo stile originale. Se non è possibile, si “nasconde” la riparazione creando un motivo grafico ripetuto su entrambi i lati. Se una tuta rovinata sul gomito destro venisse “rattoppata” solo su quel lato, si noterebbe subito la riparazione. Se invece anche sul lato sinistro viene fatto un intervento uguale, in pratica creando un nuovo motivo grafico, si ha la certezza che non si noterà nulla.    


Unire o dividere

Siete stufi di avere una tuta in un unico pezzo, scomoda per le gite della domenica, e volete dividerla? O, al contrario, volete unire il giubbotto ai pantaloni perché ormai usate la vostra sportiva soprattutto in pista? Bene, si può fare: ma la lavorazione va fatta con cura, altrimenti si rischia di avere una tuta troppo corta, o troppo lunga. L’unico problema può essere quello del costo: mentre unire giacca e pantaloni è abbastanza conveniente, la divisione ha costi elevati  che non ne giustificano in generale la fattibilità. Vediamo come si fa.
Dividere
È un’operazione complessa. Bisogna rimuovere tutta la lampo sul davanti, ricostruire la forma e il colore della parte sotto al giubbotto, e la fascia superiore del pantalone dove va installata la cerniera lampo. In più, se ci sono delle protezioni lombari, queste vanno rimosse e bisogna quindi ricostruire interamente questa parte. Ecco perché spesso non conviene.
Unire
È un lavoro più semplice, perché la pelle non va aggiunta: va semplicemente tolta. Giubbino e pantalone hanno una zona di sovrapposizione che si può modellare a piacimento: insomma, ci sono più “margini di manovra”.



Metti la gobba o le saponette

Se la tuta o i pantaloni in pelle non sono dotati delle “saponette” di protezione, si possono cucire senza problemi i tasselli di velcro sulle ginocchia per fissarle. Facile anche aggiungere la “gobba” aerodinamica: l’anima di schiuma di lattice viene ricoperta con uno strato di pelle bovina “pieno fiore” e poi cucita al dorso della tuta. Il risultato è identico ai modelli di produzione, per una spesa intorno agli 80 euro.
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dany17
Mer, 10/07/2015 - 08:54
Come posso mettermi in contatto con chi le produce
dany17
Mer, 10/07/2015 - 08:55
Come posso mettermi in contatto con chi le produce