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Moto3: nuova mescola Dunlop

Dunlop ha portato al Gran Premio di Catalunya una nuova mescola per la Moto3. È un test impegnativo per la gomma, su un asfalto che si presenta particolarmente duro con numerose curve da percorrere ad alta velocità

Nuova mescola per la Moto3

Questo weekend, in occasione del quinto appuntamento stagionale del Motomondiale, Dunlop ha fatto debuttare nuovi pneumatici del gruppo Speciale E, con la bi-mescola W919, insieme alla più dura 3838.
Questa scelta è dovuta alla necessità di avere sulla pista spagnola pneumatici in grado di raggiungere temperature ottimali in tempi brevi a causa della presenza di numerose curve e della superficie abrasiva. Il Dunlop W919 è un pneumatico bi-mescola asimmetrico che possiede un doppio cuore: riesce a mantenere bene la temperatura, senza raggiungere livelli troppo alte o bassi durante la corsa. Il pneumatico bi-mescola è specifico per i circuiti in cui un lato del pneumatico si consuma in misura maggiore rispetto all’altro. Il Dunlop 3838 dà la possibilità al pilota di accelerare presto in tutta fiducia e presenta una grossa resistenza alle abrasioni. Questi pneumatici posteriori si sposano perfettamente con gli anteriori 717 e 302, soprattutto nella loro nuova veste.
Maverick Vinales, pilota di casa, impegnato nella Moto3 lo giudica un bel passo in avanti: “Il circuito di Catalunya presenta numerose difficolotà. Abbiamo lavorato molto sulla moto e sul motore tentando di ottimizzare al meglio l’utilizzo dei pneumatici Dunlop. E’ davvero utile poter lavorare con gli ingegneri in modo da trovare la migliore prestazione possibile. Ho molta fiducia nei pneumatici Dunlop e sono sicuro che mi permetteranno di condurre una buona gara”.

Clinton Howe, Operation’s Manager Moto2 Dunlop:
“Questa sarà la prima volta in cui è stato portato in gara il nostro pneumatico posteriore bi-mescola. Il W919 è leggermente più resistente nel lato in cui lavora meno – il lato sinistro in questo circuito – e questo gli fornisce una maggiore stabilità. Il circuito di Catalunya è sempre stato difficile proprio a causa delle numerose curve. In particolare, la terza curva spinge sia la gomma anteriore che quella posteriore a lavorare molto sul lato destro. Il circuito è secondo solo a quello Brno in termini di energia consumata ed è un test eccezionale per la mescola posteriore proprio perché presenta una superficie molto logorante”.

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