Cairoli ha aperto le danze a EICMA

Tony Cairoli è stato il primo pilota a salire sul palcoscenico di EICMA, martedì durante la presentazione dei nuovi modelli KTM. Con la casa austriaca, il centauro di Patti ha conquistato a settembre il suo quinto titolo mondiale nel motocross dove ancora una volta ha dimostrato di non avere rivali. Una breve ma già leggendaria carriera per il 25enne pilota siciliano che in Germania, con il team Red Bull Teka, ha portato a casa il secondo iride consecutivo in due anni.

Cinque volte campione con una moto "inferiore"

Cairoli ha confermato il suo straordinario feeling con la KTM 350 SX-F, moto di 100 centimetri cubici inferiore a quella di tutte le dirette concorrenti della categoria MX1. E pensare che la sua stagione era iniziata nel peggiore dei modi, con un infortunio al ginocchio nella gara di apertura in Bulgaria. Ma il suo ritorno è stato irresistibile e i sei successi nelle successive tredici tappe gli hanno garantito la palma di miglior pilota italiano di tutti i tempi.

Con Valentino Rossi anche in affari

Il suo numero di gara, il 222, è ormai diventato un’icona tra gli appassionati di motocross in tutto il mondo, alla stregua del famoso 46 del suo amico Valentino Rossi, di cui ha provato la Yamaha nel 2006. E sarà proprio la VR46, cioè la società che gestisce il marchio del pilota di Tavullia, che si occuperà del merchandising del cinque volte campione del mondo: il lancio dell'operazione, alla presenza dello stesso Cairoli, si è tenuta oggi pomeriggio allo stand VR46 (pad 18 D60) dopo aver visitato gli stand Sidi (pad 6 I44) e Teknowool (pad 22 M20).

Niente America, Tony punta al record

In una recente intervista alla Gazzetta dello Sport, Cairoli ha dichiarato di voler battere il record di dieci titoli mondiali detenuto dal belga Stefan Everts, una leggenda di questo sport. Il sogno di sbancare anche il Supercross americano è congelato. Per farlo servirebbe almeno un anno di allenamento e un team subito competitivo: un'impresa "impossibile", soprattutto per gli stranieri. Per ora, meglio sfruttare l’esperienza maturara e continuare a scrivere pagine di storia del motocross.