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Suzuki Bandit 1250 S - Maxi tuttofare a buon prezzo

È solida, confortevole e ha un motore che spinge forte a tutti i regimi. Pesa un po’, ma protegge bene dall’aria. Il prezzo è molto interessante
Pregi

Pregi

Il comfort da viaggiatrice e il motore che spinge forte a tutti i regimi. Il prezzo basso in rapporto alla buona dotazione
Difetti

Difetti

Il peso elevato che impaccia nelle manovre da fermo e a bassa velocità, le sospensioni un po’ troppo morbide per la guida veloce e il consumo elevato

In sintesi

Ci sono le moto di moda e le moto “di sostanza”, quelle che non fanno fermare la gente quando passano ma sono comode, robuste, vanno bene e costano poco. Moto del genere sono sempre più rare nei listini delle case, ma qualcuna c’è: per esempio la Suzuki Bandit 1250 S,una stradale amata nel Nord Europa e caratterizzata da un rapporto qualità/prezzo estremamente interessante.

semplice ma curata
La Bandit S è dotata di una mezza carena da sport-tourer che lascia ben in vista il massiccio motore 4 cilindri in linea da 1255 cm³, con distribuzione 16 valvole, 101 CV (rilevati alla ruota) e tanta spinta sin dai bassi regimi. L’impianto frenante ha l’ABS di serie, la forcella è regolabile nel precarico mentre il monoammortizzatore in compressione e precarico. Si può regolare anche l’altezza della sella (da 81 a 83 cm). La buona dotazione di serie comprende anche il cavalletto centrale, indispensabile nelle soste quando si viaggia a pieno carico. In sella ci si trova subito bene, grazie al manubrio alto e rialzato e alle pedane sistemate correttamente. Le dimensioni e il peso però si fanno sentire, soprattutto nel le manovre. Disponibile solo in questa elegante
livrea rossa, la “Banditona” ha anche
un prezzo invitante, inferiore a quello di molti maxiscooter.

Come va

su strada
Il peso (240 kg rilevati a secco) si sente a bassa velocità, ma basta iniziare a muoversi per scoprire che la Bandit riesce a essere inaspettatamente agile e divertente, ma sempre ben equilibrata. Il motore ha un’erogazione vigorosa e permette di limitare l’uso del cambio al minimo necessario. Piace molto la risposta piena ai bassi regimi, ma anche l’allungo non delude perché  il 4 cilindri sale di giri rapido e fluido. La posizione di guida è perfetta per gestire la moto quando si passeggia, ma anche quando si decide di alzare il ritmo. In questo caso però le sospensioni, piuttosto morbide, vanno in crisi e limitano un po’ la precisione in ingresso di curva. In compenso però buche e asfalto rovinato non danno mai fastidio.
in autostrada
La “mezza carena” e il piccolo trasparente proteggono dall’aria in maniera più che discreta, almeno fino a 100-120 km/h. Oltre questo limite si inizia a sentire qualche turbolenza, soprattutto su casco e spalle del pilota. Viaggiando in due, lo spazio a bordo è adeguato: le pedane del passeggero sono alla giusta distanza, la sella è spaziosa e bene imbottita, il maniglione posteriore facile da impugnare. Per migliorare il comfort e la stabilità, però, meglio regolare il precarico del monoammortizzatore indurendolo un po’. Sui lunghi tragitti autostradali si apprezzano a fondo le doti turistiche di questa moto: la Bandit S è una vera “divoratrice di chilometri”, grazie al motore instancabile e alla stabilità a tutte le andature. I consumi sono più che accettabili, soprattutto considerata la grossa cilindrata del motore: in autostrada si toccano i 16,4 km/l.
in città
Nel traffico purtroppo il peso della Bandit si sente: a bassa velocità lo sterzo si appesantisce un po’, nonostante il manubrio sia piuttosto largo, e anche l’agilità negli spazi stretti e nella manovre da fermo si riduce. Per fortuna la sella ben sagomata (e regolabile in altezza) permette a chiunque di appoggiare i piedi a terra con sicurezza. In mezzo al traffico si apprezza anche la grande fluidità del motore. Il quattro cilindri Suzuki riesce a riprendere dai regimi più bassi con qualsiasi marcia e permette di limitare al minimo l’uso del cambio: basta ruotare un po’ il gas per “schizzare” in avanti lasciandosi tutti alle spalle. In ogni caso cambio e frizione sono a punto, con comandi precisi e morbidi che stancano poco anche dopo ore di guida. Le sospensioni fanno il loro dovere, assorbono senza problemi la maggior parte delle asperità garantendo un buon comfort. Molto buono anche il lavoro dell’impianto frenante: la risposta ai comandi è pronta e potente ma sempre ben modulabile, mentre l’ABS ben tarato interviene solo quando serve e dà sicurezza anche su fondi “difficili” come il pavé bagnato.  

Rilevamenti

Velocità massima (km/h) 223,6
Accelerazione secondi
0-400 metri 11,8
0-1000 metri 22,3
0-100 km/h 3,8
Ripresa (da 50 km/h) secondi
400 metri 12,1
1000 metri 22,9
Potenza massima alla ruota  
CV/kW 101,21/75,45
Giri al minuto 7500
Frenata metri
Da 100 km/h 39,4
Consumi km/l
Autostrada 16,4
Extraurbano 19,9
A 90 km/h 18,6
A 120 km/h 17,3
Al massimo 9,2
Autonomia km
A 120 km/h 331,7
Al massimo 177,2

Acquisizione dati con CORRYS-DATRON DAS1A.
Banco prova Dynojet's 150 Dynamometer.
Bilancia Computer Scales Longacre 7263.

Dati tecnici

Dati tecnici dichiarati dalla casa

Motore 4 tempi 4 cilindri
Cilindrata (cm3) 1255
Cambio a 6 marce
Potenza CV(kW)/giri 98(72)/7500
Freno anteriore a disco
Freno posteriore a disco
Pneumatico anteriore 120/70 - 17"
Pneumatico posteriore 180/55 - 17"
Altezza sella (cm) 81-83
Peso (kg) 254
Capacità serbatoio (litri) 19
Autonomia (km) nd
Velocità massima (km/h) nd
Tempo di consegna immediato

Dimensioni rilevate da inSella

Image
Passo
150.00
Lunghezza
211.00
Altezza sella
81.00

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Suzuki Bandit 1250 S 2015
Prezzo Prezzo
9.500
Cilindrata Cilindrata
cm3
Peso Peso
241,00
kg
Potenza Potenza
101,20
CV
Velocita Velocità
223,60
km/h
Voto medio
4
Comfort
4
Tenuta di strada
4
Consumo
3
Cambio
4
Vano sottosella
2
Posizione di guida
4
Finiture
4
Prestazioni
4
Freni
4
Sospensioni
4

Suzuki Bandit 1250 S 2015

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Commenti

lallicus
Mer, 06/22/2016 - 09:32
Secondo me SUZUKI presenta modelli datati, e non in linea tanto come design che come soluzioni. Sembra di vedere le moto anni '90 con tanta voglia di fare "moderno" ma ancora ancorate al passato. Niente mappature, finiture discutibili e un motore che non ha senso. Oggi i 900 e 800 forniscono una linearità che rispetto alle cubature maggiori, dovrete davvero spremerli per sentire la differenza. Se poi consideriamo il prezzo/qualità la TRACER 09 secondo me è molto più avanti. I gusti non si discutono ovviamente ma dubito seriamente che SUZUKI possa invertire il suo trend negativo con un modello così. Sempre ovviamente, una questione di opinioni.
Boys
Mer, 06/22/2016 - 21:23
lallicus...condivido pienamente--
Emiliano Cocconcelli
Mar, 09/27/2016 - 23:09
Non condivido pienamente con entrambi